Elezioni, Bruno Astorre (Pd) a Free.it | “Si avverte un vento positivo”

10 giorni al voto del 25 settembre. Partiti pronti al rush finale. Si lotta sui temi, si difendono i propri programmi, ma soprattutto si guarda ai numeri che consentiranno o meno di governare. “C’è una verità assoluta: nessun collegio uninominale sarà vinto da Conte o Calenda!” Lo ha detto in esclusiva ai microfoni di Free.it il Senatore del Pd, Bruno Astorre. 

“Da soli si va più veloci, ma insieme si va più lontano”. E’ da sempre lo slogan del Senatore Bruno Astorre, candidato alle prossime politiche con il Pd nel collegio proporzionale Senato P02. Il modello Lazio, dove in Consiglio Regionale M5s- Azione-Italia Viva e ovviamente Partito Democratico rappresentano  “ una realtà non basata  sui numeri, ma sui temi”, resta uno degli obiettivi prioritari dell’esperto Senatore.

Senatore Bruno Astorre
Bruno Astorre, Senatore Pd

Ma prima di capire se quel modello possa ancora avere speranze di replica su scala nazionale, occorrerà necessariamente attendere l’esito del voto del 25 settembre. Razionalità e pragmatismo, si sa, vanno per la maggiore in politica! Ecco perchè ai microfoni di Free.it, abbiamo voluto incontrare il Senatore Astorre, e fare insieme a lui il punto a pochi giorni dalle elezioni.

Senatore Astorre, questa mattina in un’intervista ad un noto quotidiano, Goffredo Bettini, ha dichiarato che il Pd ha compiuto negli ultimi giorni notevoli passi in avanti. Anche alla luce del confronto al Corriere Tv tra Letta e Meloni. Lei è dello stesso parere?

Intanto per me quel confronto per Letta e per il Pd è andato bene, perchè ha evidenziato le  numerose incongruenze in cui è caduta Giorgia Meloni. Ed io sì avverto un vento più positivo nei nostri confronti, perchè chi deve andare a votare guarda con maggiore interesse alle proposte, le nostre proposte su sociale ed imprese, ad esempio!”

Conteranno davvero solo i programmi, le proposte, le idee? 

Mettiamola così: nessun collegio uninominale sarà vinto da Conte o da Calenda. Nei collegi uninominali non c’è partita. Io il voto utile ai nostri elettori  lo motivo in questo modo. Da Bolzano a Lampedusa nessun collegio sarà vinto dal leader di Azione o dal numero uno del M5S”

Anche per lei  Giorgia Meloni ha la vittoria in tasca dunque?

No, io faccio un altro ragionamento. Parto dall’idea che la coalizione di centrodestra, come dicono i sondaggi, si attesta di media tra il 40 e il 45%. Quindi è più competitiva. Anche con tutte le contraddizione di cui vive al suo interno, ma quando si troverà davanti la spartizione del potere, troverà un’intesa. Anche se oggi Salvini e Meloni la vedono in modo diverso e distante su una serie di temi. Come nel caso ultimo dello scostamento di bilancio. Siamo sinceri però, 20 secondi dopo la caduta del Governo Draghi, sono stati capaci di siglare un accordo di ferro sulla spartizione dei collegi”

Bruno Astorre
Bruno Astorre, Senatore Pd

Elezioni, Astorre (Pd) a Free.it “Dopo il 25 settembre, le opposizioni dialogheranno di nuovo”

Ecco perchè in tanti dentro e fuori dal Pd sostengono, che se già oggi si avesse “Il coraggio” di disegnare l’alleanza, con la quale si potrebbe governare dopo il 25, magari il giorno del voto il suo partito ne potrebbe giovare. Non la pensa allo stesso modo?

 “In tutti i Paesi, quando si vive una situazione economica tanto complessa,  come quella che l’Italia sta attraversando, i partiti che erano all’opposizione crescono e magari vincono. Io dico che se malauguratamente dopo il 25 settembre ci fosse un Governo di centrodestra, tutte le forze che a quel punto saranno all’opposizione, torneranno a dialogare”

Però Conte continua a dire che con questo Pd non puo’ parlare. Questione di uomini o di partito?

Credo che la posizione espressa oggi da Conte sia contigua alle elezioni e non sia una posizione politica di prospettiva. Anche in questo caso…Aspettiamo di vedere cosa accade dopo il 25 settembre”

Enrico Letta Segretario Pd
Enrico Letta, segretario del Pd

Stesso discorso per Renzi e Calenda?

“Francamente non ho molto capito, quando stringemmo l’alleanza con Calenda sull’agenda Draghi,  per quale motivo non abbiamo chiamato anche Matteo Renzi. Però vede, io vengo da un piccolo paese, dove la parola data con una stretta di mano,  non si tradisce. Mi riferisco ovviamente all’accordo stracciato con una telefonata dal segretario di Azione. Però pensiamo al modello Lazio, dove si è lavorato in questi anni sui temi,  come dovrebbe fare sempre la politica virtuosa…”

Pronta già la strada per il candidato che dovrà concorrere al post  Zingaretti?

Tutto accadrà dopo le politiche, quando definiremo il programma, ci siederemo intorno ad un tavolo e apriremo anche alle liste civiche. Lì vedremo e capiremo nella coalizione chi sottoscriverà il programma e a quel punto sceglieremo insieme il nome del candidato. Insomma tutto si farà dopo la fatidica data del 25 settembre”

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