Superlega, non è finita: indiscrezioni sul “nuovo” progetto, cosa cambia

Superlega, la competizione torna protagonista nel dibattito sportivo: la prima proposta non ha convinto. Cosa cambia questa volta.

Superlega
Superlega, si torna a parlarne (ANSA)

Superlega, dove eravamo rimasti. Si riparte con più dubbi che certezze, ma il discorso sulla competizione più discussa degli ultimi tempi va riallacciato per diversi motivi: il primo è la crisi del sistema calcistico. La pandemia ha surclassato economicamente i top club e non solo, servono nuove entrate e altrettanti sponsor per riappianare le cose a livello internazionale.

Il secondo motivo è strutturale, occorre dare una sferzata di rinnovamento: un nuovo torneo – in linea di massima – è quello che ci vuole. Tra il dire e il fare, però, c’è di mezzo la disponibilità: quella che la UEFA inizialmente non aveva e adesso potrebbe (ma non è detto) avere, soprattutto perché nella prima proposta non era stata interpellata.

Superlega, non è finita: il nuovo progetto in via di sviluppo

Ceferin Superlega
Ceferin dice no alla nuova proposta di torneo (ANSA)

Le resistenze dei soci fondatori hanno innescato un braccio di ferro finito male, anche in merito alla possibile esclusione di club meno facoltosi. Nessuno voleva, in definitiva, che i top club facessero un “torneo a numero chiuso” per distinguere fra pochi eletti cosa fosse lecito e cosa no. Su questo abbrivio le proteste reiterate – “Il calcio è dei tifosi” e non solo – fino all’abbattimento definitivo del progetto, con relativa faida tra Andrea Agnelli e Ceferin. Costata l’allontanamento dal Consiglio UEFA del primo per opera del secondo.

Beghe istituzionali a parte la situazione oggi, dopo mesi di distanza, si riprende in mano perchè una soluzione – economica prima e strutturale poi – va trovata: abolita, dunque, la formula chiusa all’americana per far spazio a un compromesso che vedrebbe due serie da venti squadre l’una.

Il muro della UEFA: la risposta di Ceferin

I numeri di partecipazione sono ancora da definire, così come resta in divenire la tempistica d’attuazione: i partner vanno contattati e soprattutto c’è da capire se questo torneo andrà a soppiantare la Champions League oppure si giocherà in concomitanza. Il terzo viatico è fare un ibrido fra le due cose, che andrebbe poi a formare il rinnovamento della Coppa Campioni già esistente. Evoluzione – questa sì in programma – prevista per il 2024.

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I vertici cominciano gli incontri per far partire la macchina organizzativa: Ceferin – voce della UEFA – avrebbe però espresso disappunto per l’idea in corso. “Ci hanno provato durante la pandemia, ora ci riprovano in tempi di guerra. Sono stanco di questo progetto calcistico“, dichiara il numero uno del calcio europeo al Business Football Summit.

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Stoccata non da poco ad Agnelli e Ceferin. I sondaggi in merito continuano, si registra una minima apertura rispetto al passato, ma con la UEFA il rischio è di finire nuovamente ad un muro contro muro. In tutti i casi, il sistema calcio è in allarme: occorre capire come arginare un vulnus che non ha intenzione di arrestarsi. Qualora la Superlega non fosse un’opzione palusibile.

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