Ungheria, Orban ancora leader: spina nel fianco dell’UE | Arriva il messaggio di Putin

Dalle elezioni in Ungheria per eleggere il primo ministro, Viktor Orbán ha vinto per la quarta volta. Dai primi risultati ottenuti ieri sera, il neo premier ha detto: “Abbiamo ottenuto una vittoria così grande che si può vedere anche dalla Luna. Di sicuro pure da Bruxelles”. Intanto, Putin si congratula per la vittoria

Al potere dal 2010, Viktor Orbán insieme al suo partito Fidesz, è stato nuovamente eletto primo ministro dell’Ungheria. Come nel suo ultimo mandato di quattro anni fa, anche ora dovrebbe avere ottenuto un risultato simile a quello precedente quando conquistò all’Assemblea Nazionale una maggioranza di seggi di oltre due terzi.

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Ungheria, Orban vince elezioni presidenziali (Ansa)

Con il 53% dei voti a favore, gli altri sei partiti all’opposizione, avrebbero raggiunto il 41% dei consensi. Questo risultato si dovrebbe tradurre per Fidesz in 122-134 seggi sui 199 totali. Ed è notizia di poco fa l’arrivo delle congratulazioni di Putin al neo presidente ungherese con un messaggio breve ma chiaro.

Ungheria, vince Viktor Orbán | La scontentezza dell’UE e il dibattito elettorale “manipolato”

Con le elezioni in Ungheria, Viktor Orbán si assicura un quarto mandato consecutivo. Ed è così che per i prossimi 4 anni continuerà a essere la spina nel fianco dell’UE. Il motivo per il quale UE ha un “problema” con Orbán è la serie di conflitti aperti con il governo di Budapest, accusato di favorire la corruzione e, cosa ancora più grave, di non rispettare gli standard sulla certezza del diritto.

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Ungheria, elezioni premier, vince Orban, il messaggio di Putin (Ansa)

Con l’inizio della guerra in Ucraina, poi, il dibattito del premier ungherese si è spostato dai comuni interessi interni del Paese a quelli più “spinosi” della Russia e dell’Ucraina di Zelensky. Ed è proprio sul presidente ucraino che Obrán ha dichiarato che non darà alcun sostegno per le armi all’Ucraina, dicendo di aver vinto il dibattito contro Zelensky. Quest’ultimo aveva accusato il leader ungherese di essere “vicino a Putin”.

I sei partiti dell’opposizione che hanno cercato in tutti i modi di disarcionare Orbán, non è riuscita nell’intento a causa del sistema di voto che lo stesso Orbán è riuscito a costruire a suo favore negli anni precedenti.

La campagna elettorale a favore del partito vincitore, Fidesz, è proseguita “liscia come l’olio” poiché in Ungheria spazi televisivi e canali radio sono, per la maggior parte, controllati dal governo o da persone potenti vicine a Viktor Obrán.

Stessa cosa dicasi per la suddivisione dei collegi elettorali che negli anni passati è stata disegnata per favorire il partito di governo (quello di Obrán). Questi mezzucci hanno portato, ovviamente, allo svantaggio l’opposizione.

Alleati per l’Ungheria (partito opposizione) ha cercato in diversi modi di mobilitare l’opinione pubblica attraverso i social media, usando, anche il classico porta a porta. Ma la partecipazione è stata non sufficiente.

I sei partiti dell’opposizione, alleati insieme, hanno sostenuto il candidato avversario di Obrán, il conservatore Péter Márki-Zay.

Il messaggio di congratulazioni di Putin a Obrán

Il neo eletto primo ministro Orbán non ha posto il veto alle sanzioni dell’UE contro Mosca e allo stesso tempo, però, si è opposto ad armare gli ucraini.

Già a febbraio, durante l’ultimo colloquio avuto con Putin, Obrán ha concordato di aumentare le importazioni di gas da 4,5 a 5,5 miliardi di metri cubi all’anno. In più, la Russia sta lavorando affinché in Ungheria venga realizzato un nuovo impianto nucleare.

E alla luce di queste relazioni tra Russia e Ungheria, non potevano mancare le congratulazioni per la vittoria conseguita da Obrán da parte del presidente Vladimir Putin con un messaggio chiaro: “Rafforzare relazioni“.

A darne notizia il Cremlino, secondo quanto riferiscono Tass e Interfax. Putin ha riferito di essere fiducioso che un ulteriore sviluppo delle relazioni bilaterali corrisponda in tutto agli interessi dei abitanti della Russia e dell’Ungheria.

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Intanto, c’è da sottolineare una sconfitta del leader ungherese. Ovvero, il fallimento del referendum tenuto ieri sulla legge omofoba che vieta la “promozione dell’omosessualità” ai minori. Il referendum è stato voluto dallo stesso Orbán, risultando però nullo per mancanza di quorum.

Come riporta Repubblica, la legge approvata a giugno 2021 vieta di mostrare ai minori qualsiasi contenuto che ritragga o promuova l’omosessualità o il cambio di sesso. Questa sconfitta è valsa all’Ungheria l’avvio di una procedura d’infrazione da parte dell’UE.

Viktor Orbán, è comunque nuovamente leader dell’Ungheria a dimostrazione del fatto che le parole – a volte – sono armi molto più potenti dei fatti.

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