Guerra Ucraina, Gianluca Pastori (Ispi) a Free.it | “Cambieranno i rapporti tra le Nazioni. Difficile dire come evolve”

Al trentottesimo giorno di guerra in Ucraina, la situazione è sempre molto critica. La Russia continua a bombardare, pur con un evidente cambio di strategia e piani d’attacco. L’esercito ucraino risponde agli attacchi mentre sempre più civili sono in fuga dalle città rase al suolo. In tutto ciò, i negoziati di pace non sembrano andare molto avanti. Quali sono le prospettive di questa guerra, cosa succederà? Al quotidiano online Free.it Gianluca Pastori, docente di relazioni internazionali e analista dell’Ispi.

La guerra in Ucraina non è ancora finita. Sullo sfondo dei bombardamenti e dei combattimenti sul campo, c’è poi il conflitto diplomatico tra le nazioni. Putin utilizza il gas come strumento di ricatto per l’Europa e i leader politici del mondo discutono come gestire la crisi, tra economia interna e sanzioni alla Russia. Come stanno cambiando le strategia di guerra sul campo? Come cambieranno i rapporti di forza nel mondo? Al quotidiano online Free.it Gianluca Pastori, docente di relazioni internazionali e analista dell’Ispi.

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Guerra Ucraina, Gianluca Pastori (Ispi) a Free.it | “Cambieranno i rapporti tra le Nazioni. Difficile dire come evolve”

Qual è la situazione che si sta delineando in questa guerra?

“Diciamo che dobbiamo valutare diversi livelli. Su un piano operativo, mi sembra che si sia arrivati a una situazione di sostanziale stallo. L’azione militare della Russia si è concentrata sul controllo di Doniesk e Lugansk e sul controllo del Donbass. Riducendo forse la pressione sulle altre aree. Si tratta di capire qual è il significato di questo cambiamento di strategia, se sia un prodotto della difficoltà superare la resistenza ucraina.

O se sia piuttosto la scelta di creare di creare di una situazione sul terreno favorevole al mantenimento a lungo termine del controllo sulle aree contese. Dal punto di vista politico-diplomatico stiamo assistendo a una ripresa dei negoziati. La Turchia è stata negli ultimi giorni, negli ultimi tempi molto attiva ma anche in questo caso non sembra si possano prevedere risultati concreti nel breve periodo”.

Dal suo punto di vista, i colloqui potrebbero davvero portare a una risoluzione del conflitto o è solo una facciata per decisioni già prese a tavolino in altre sedi?

“E’ molto difficile da dire e una cosa non esclude l’altra. Sappiamo che molto spesso la diplomazia si muove su diversi canali paralleli. Il fatto che ci siano delle trattative visibili agli occhi del mondo non esclude il fatto che comunque le parti continuino a sentirsi in maniera più riservata. Quello che mi chiedo è esattamente quale possa essere il qui pro qui, quale possa essere, insomma, la merce di scambio sia delle trattative esplicite sia delle trattative segrete. Si può pensare a un a un’accettazione da parte Ucraina di uno statuto di ampia autonomia da concedere  ai territori del Donbass.

 

Guerra Ucraina, Gianluca Pastori (Ispi) a Free.it | “Mosca non credo sia in grado di accettare questo”

Però direi che il passaggio essenziale per raggiungere una soluzione di questo tipo è un ritiro delle forze russe dal territorio ucraino. E in questo momento non mi sembra che Mosca sia ancora in grado di accettare questo tipo di condizione. Significherebbe in qualche modo riconoscere di aver perso guerra e non credo che la classe dirigente russa sia pronta ad accettare una cosa di questo tipo”.

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Guerra Ucraina, Gianluca Pastori (Ispi) a Free.it | “Cambieranno i rapporti tra le Nazioni. Difficile dire come evolve”

In che modo questa guerra, al di là dell’esito, sta mutando o muterà gli assetti geopolitici nel mondo?

Sicuramente questa guerra qualcosa cambierà. Il primo punto, già visibile, è che oggi la comunità internazionale si fida della Russia molto meno di quanto non si fidasse prima dello scoppio della guerra. Le autorità russe si sono chiaramente dimostrate disposte a usare lo strumento militare per il perseguimento dei loro obiettivi. Rompendo quello che era stato un tabù che bene o male aveva retto fin dalla fine della seconda guerra mondiale. Decidendo di invadere l’ucraina, il governo russo ha detto molto chiaramente che il principio incarnato l’articolo uno dello statuto delle Nazioni Unite, cioè che la guerra è qualcosa di illegale se non per autodifesa  non vale più.  Questo è sicuramente qualcosa che vuole dire tanto.

Dal punto di vista della NATO, quel è successo sembra avere confermato la necessità di avere un’alleanza militare forte all’interno dell’Europa. Quindi, in qualche modo ha contribuito a rafforzare il ruolo della NATO come organizzazione garante della sicurezza in Europa. E all’interno della NATO ha contribuito a rafforzare il ruolo degli Stati Uniti rispetto agli alleati europei. Gli alleati europei devono riconoscere, riconoscendo la centralità della NATO per la sicurezza del continente, il peso che gli Stati Uniti svolgono all’interno della NATO. Anche in questo, dunque, qualcosa forse è cambiato.

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Terzo aspetto: la Cina la Cina fino a questo momento, diciamo così, rimasta alla finestra. Non ha nascosto un certo grado di simpatia nei confronti della Russia, e questo potrebbe in qualche modo avere ricadute nei rapporti fra la Cina e gli Stati Uniti. Ma d’altro canto, la Cina ha anche dimostrato di non essere disposta a seguire la Russia fino alla fine. E probabilmente qualche effetto avrà nei rapporti fra la Cina e la Russia”.

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