Gran Bretagna, i quattro casi che rischiano di far cadere Boris Johnson

Sono su tutti i giornali britannici le mosse che avrebbero fatto perdere consensi e fiducia dei cittadini del Regno Unito nei confronti del premier Boris Johnson. Dalla festa segreta, o almeno doveva rimanere a Downing Street alla battaglia la Covid. Quattro casi che rischiano di far cadere il primo ministro di Westmister. 

Boris Johnson
Gran Bretagna, i quattro casi che rischiano di far cadere Boris Johnson

A Westmister in molti si chiedono fino a quando potrà resistere e ritrovare i consensi dei cittadini inglesi dopo gli ultimi quattro scandali che hanno coinvolto il suo esecutivo. Boris Johnson è nel momento più difficile del suo mandato di premier della Gran Bretagna. Secondo quanto emerso dagli esperti analisti inglesi, il primo ministro del Regno Unito sta attraversando la crisi più profonda del suo mandato governativo. I conservatori però sembrano essere ancora dalla sua parte e negano sbagli nella gestione dell’emergenza Covid o lo scandalo della festa a Downing Street. 

Ma non è tutto, tra le macchie d’olio sulle quali rischia di scivolare Boris Johnson ci sono anche i lavori di ristrutturazione della sua casa. Le attuali restrizioni sulle regole Covid, prima le riaperture poi la marcia indietro per il nuovo aumento dei contagi a causa della circolazione del virus e la questione Kabul, ferita ancora aperta.

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Boris Johnson, i quattro casi che rischiano di farlo cadere

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Boris Johnson, i quattro casi che rischiano di farlo cadere

Scandalo sulla festa di Natale a Downing Street

Una bufera rabbiosa. E’ l’ultimo scandalo che coinvolge Boris Johnson. Dicembre 2021 rischia di essere ancora più difficile di quello dello scorso anno. In piena pandemia e con la Gran Bretagna in difficoltà i numerosi contagi Covid. Downing Street aveva ufficializzato come tra le restrizioni anti virus fosse vietato fare feste di Natale specialmente in luoghi chiusi. Invece una festa si fece e il recente video pubblicato dai tabloid britannici inchioda alcuni politici tra questi la consigliera del governo Allegra Stratton, che si è dimessa. Una vera bomba che ha travolto la maggioranza di Westmister e il primo ministro conservatore che è stato costretto a parlare alla nazione e scusarsi. Scuse che difficilmente basteranno per convincere lo scetticismo del popolo del Regno Unito. Secondo un recente sondaggio il 54% dei cittadini ha chiesto le dimissioni di Johnson.

Imbarazzo per la ristrutturazione dell’abitazione di Johnson

Un governo e i suoi politici dovrebbero dare l’esempio sul rispetto delle regole di vita e di come i cittadini dovrebbero attenersi alle leggi. Invece, un’altra bufera da diversi coinvolge da vicinissimo Boris Johnson. Di fatto è una vecchia questione riemersa perchè nei giorni scorsi la commissione elettorale del Regno Unito seppur assolvendolo ha comunque multato il partito conservatore di Jhonson per non aver informato e dettagliato in un documento circa alcune donazioni ricevute. Le accuse al primo ministro inglese sarebbero state quelle di aver speso decine di migliaia di euro per ristrutturare la sua lussuosa abitazione. Anche in questo caso il premier britannico ha dovuto spiegare e difendersi dalle accuse.

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Misure covid errate e piano B

“In Gran Bretagna ci potrebbero essere circa un milione di casi Omicron entro un mese. L’allarme tre giorni fa direttamente dal Ministro della Salute britannico Sajid Javid ai microfoni di Sky UK. Il governo Jhonson ha affrontato gli oppositori che chiedono spiegazioni certe circa le misure anti Covid che sembrano non aver funzionato nel tentativo di frenare l’avanzata del virus. Nel Regno Unito torna l’obbligo di mascherine nei luoghi al chiuso, molti lavoratori in smart working e vaccinazione a tappeto per la terza dose. Misure che secondo l’opposizione non bastano per frenare la crescita della curva dei contagi e la nuova minaccia di Omicron, la variante sudafricana della quale si sa ancora troppo poco. Le misure devono passare a Westmister e nei prossimi giorni non sarà facile affrontare l’opposizione in parlamento.

Evacuazione ONG animali da Kabul

Altra spina nel fianco sulla quale si cerca di fare luce e di capire come siano andate davvero le cose e se come dice un informatore del Foreign Office, secondo il quale il premier Boris Jhonson sarebbe intervenuto personalmente per far evacuare una ONG britannica che in Afghanistan lavora da anni con volontari per la salvaguardia degli animali. Una vicenda che ha imbarazzato non poco vista la grande crisi di governo e umanitaria nella quale si trova il paese dopo il golpe dei talebani che ogni giorno senza pietà usano violenza e atrocità sulla popolazione. Jhonson ha respinto le accuse etichettandole come ‘assurdità e uno squallore attacco’.

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