Emanuela Orlandi, nuova pista investigativa: spunta un legame con Londra

Il caso di Emanuela Orlandi presenta una nuova pista che arriva direttamente dalla capitale dell’Inghilterra. Le rivelazioni del fratello Pietro apre nuovi scenari.

Pietro Orlandi è il fratello di Emanuela, ragazza scomparsa nel 1983 e figli del messo pontificio di Papa Giovanni Paolo II. A distanza di tempo, intanto, emergono nuovi dettagli con una pista inglese che riguarda la giovane cittadina vaticana.

Emanuela Orlandi
Il caso di sparizione di Emanuela Orlandi (ANSA)

Le rivelazioni ricevute dall’uomo, riguardante la possibile destinazione della sorella direzione Londra, inizierebbero a collimare con diverse fonti. I punti di unione non mancano di certo, ora però è il momento

Il caso

Lo stesso Pietro Orlandi ne ha parlato al programma DiMartedì che va in onda su La7. Da qualche tempo, però, sarebbe emerso un documento “estremamente riservato” che descriverebbe i presunti spostamenti di Emanuela Orlandi. Si parte dalla sera della scomparsa, andando oltre. L’attendibilità del documento è ancora in fase di approfondimenti, ma sembrerebbero emergere fatti realmente accadute e situazioni non verificate.

A tal riguardo emergerebbe un documento su una presunta nota-spese, pari a 483 milioni di lire, stanziati dal Vaticano per mantenere in vita Emanuela Orlandi. Si parla quindi di una possibile partenza sarebbe da addebitare al contatto, non meglio chiarito, fra un agente del Sisde ed Ercole Orlandi, padre della giovane scomparsa.

Pietro Orlandi
Pietro Orlandi e la novità sul caso della sorella Emanuela scomparsa nel 1983 (ANSA)

Questo tale “servitore della Repubblica“, così si chiama la persona che avrebbe fornito nuovi dettagli, parla del mancato ritorno a casa della giovane, aggiungendo altro. La ragazza sarebbe stata a Civitavecchia già alle ore 20 del 22 giugno 1983, dal molo turistico avrebbe infatti preso una imbarcazione diretta in Sardegna, precisamente Santa Teresa di Gallura. Si trattò presumibilmente di un luogo scelto non caso, specialmente visto che proprio lì si sarebbero incrociati i segnali radio dei radiofari italiani con quelli francesi.

Dal “sostentamento” alle prove da accertare

In sostanza, quindi, ciò avrebbe permesso di non essere tracciati, a causa della tecnologia obsoleta, in modo tale da non permettere ai radar dei due Paesi di lavorare in maniera efficace. “Fino al 2000 Emanuela Orlandi potrebbe essere stata ospite in Inghilterra “sotto protezione“ di una fondazione ecclesiastica […] Il potrebbe è d’obbligo, perché rintracciarlo ufficialmente diventa complicato. Secondo la giurisprudenza britannica infatti certe fondazioni non sono obbligate a comunicare informazioni su benefattori o associati“, ribadisce la fonte.

Si parla di presenza dal 1993 al 2000 in una casa dello Ior che si trova a South Kensington, con tanto di mantenimento lontano dagli affetti. Pietro Orlandi ha intanto confermato la presenza del documento e i riscontri.

Ciò che c’è scritto in quel documento è vero, ne sono abbastanza convinto. Non è opera di mitomani. Quando fu bollato come falso, io ho continuato le mie indagini e sono entrato in possesso di documenti in cui ci sono riscontri che mi dicono che quanto c’è scritto in quei fogli è vero. Alcune persone, in contatto con personalità della Chiesa Anglicana, mi hanno detto delle cose in relazione alla presenza di Emanuela a Londra“. Questi elementi arrivano a poca distanza dalla nuova commissione parlamentare d’inchiesta, istituita per fare luce sui casi di scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori.

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