Tasse e riscossioni, il lavoro nei festivi è sotto esame. La politica sta studiando un sistema per valorizzare chi lavora nei “giorni rossi”.
Lavorare nei festivi conviene, provate a dirlo a chi è impegnato nel pubblico. Le parole non bastano e una determinata classe politica lo sa bene: la soglia delle assunzioni è diminuita. Esistono più opportunità di lavoro, ma pochi contratti in grado di tutelare davvero l’impiegato. Il punto su cui sta ragionando il Governo è proprio questo: la domanda di lavoro persiste, ma l’offerta non è adeguata.

Il riferimento è allo stipendio minimo da cui ripartire. Occorre coniugare esigenze e possibilità rispetto alle competenze richieste: la qualità si paga, così come la disponibilità. Chi è sempre reperibile o ugualmente a disposizione nei weekend o nei festivi può avere diritto a un sistema di decontribuzione fiscale.
Tasse e riscossioni, cosa cambia a chi lavora in weekend e festivi
A dirlo è Daniela Santanchè, Ministro per il Turismo, che intende mettersi dalla parte dei lavoratori soprattutto ora che cominciano le vacanze e ritiene sia un dovere – in vista della stagione estiva – tutelare coloro che operano nel settore e non solo. Senza riposi, apparentemente, ma con dei vantaggi sul piano fiscale.

Un rapporto qualità prezzo difficile, ma possibile. Unica via d’uscita in questo momento complicato: più del 25% sono gli stagionali che hanno rinunciato per scarsa tutela. La montagna da scalare è ancora lunga, ma ci sono diverse possibilità. Una è quella di rivedere il “cassetto fiscale” dei singoli: premi nella tassazione. In altre parole: le festività perdute si dovrebbero recuperare nel 730.
Questo è quello che le forze di maggioranza intendono mettere a punto, ma il cammino verso la nuova Legge di Bilancio – già in parte approvata – è tortuoso e le modifiche in corso non sono da meno. Il proposito della Santanchè resta in agenda. I lavoratori, invece, restano in attesa di risposte che, prima delle tasse, passano attraverso i contratti: la regolamentazione del rapporto di lavoro è un altro caposaldo che va rivisto. Si adeguano i diritti, cambiano le esigenze, aumentano le priorità.