Omicidio Saman, rivelazione shock di un indagato | “Il corpo gettato nel Po”

L’omicidio di Saman Abbas è stato straziante. Dopo mesi di indagini emergono particolari inquietanti. A rivelare le modalità del delitto è stato un indagato che spiega come la 18enne pakistana è stata ammazzata. 

Saman Abbas è stata uccisa barbaramente in provincia di Reggio Emilia nell’aprile del 2021. Il corpo ancora non si trova ma uno degli indagati ha rivelato alcune fasi dell’omicidio: “Fu strangolata con una corda e gettata nel Po”. Le dichiarazioni sono al momento al vaglio dei carabinieri. La 18enne pakistana scomparve da Novellara, nel Reggiano e il suo corpo non è stato ancora trovato.

omicidio saman
Gli ultimi minuti di vita di Saman Abbas, la 18enne pachistana scomparsa da quasi un anno a Novellara (Reggio Emilia), sono stati ripresi in un video mostrato dalla Tgr Emilia-Romagna, che è stato registrato dalla telecamera di sicurezza. (ANSA).

La giovane era scomparsa dal suo paese dove abitava con i genitori nella primavera dell’anno scorso e, secondo quanto riferito da uno degli indagati, sarebbe stata uccisa dai familiari. È di ieri la rivelazione del padre di Saman che confessa in una telefonata intercettata, di aver commesso il delitto.

Ora una dichiarazione ancora più scioccante che spiega, nel particolare, alcune delle orrendi fasi dell’omicidio che hanno portato la ragazza pakistana alla morte. Sarebbe stata tenuta ferma dai cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, mentre lo zio Danish Hasnain era intendo a strangolarla con una corda.

Omicidio Saman, un indagato rivela le fasi scioccanti del delitto

A parlare è uno degli indagati Ijaz, cugino della giovane vittima Saman Abbas che, nell’aprile del 2021, è stata barbaramente uccisa dai familiari perché si era rifiutata di sposarsi attraverso un matrimonio combinato. A riferire tutto alla polizia penitenziaria, però, non è Ijaz ma un altro detenuto al quale Ijaz avrebbe confessato le diverse fasi del delitto.

omicidio saman
Dipartimento di Pubblica Sicurezza — Rientrato in Italia NOMANULHAQ Nomanulhaq uno dei cugini della giovane Saman ABBAS arrestato a Barcellona lo scorso febbraio

Ora le dichiarazioni sono al vaglio dei carabinieri. Il corpo senza vita della 18enne pakistana non è mai stato trovato poiché sarebbe stato gettato nel Po dopo il decesso. Secondo quanto riferito dal detenuto, Ijaz avrebbe dichiarato che la madre della ragazza, Nazia Shaheen, in preda a una crisi di pianto, sarebbe stata allontanata dal marito nonchè padre di Saman, Shabbar Abbas.

Dopo l’allontanamento della donna, sarebbe intervenuto anche un altro uomo dall’identità ancora sconosciuta che avrebbe aiutato la famiglia Abbas nell’uccidere la giovane Saman. L’uomo in questione avrebbe aiutato il padre della 18enne e gli altri familiari coinvolti, lo zio e i cugini, a infilare il corpo della ragazza in un sacco, caricarlo su una bici e poi, dopo averlo fatto a pezzi, gettarlo nel fiume Po. Una storia drammatica che risulta ancora più atroce per la crudeltà dei fatti. Si attendono nuovi sviluppi dagli investigatori che indagano sul caso.

Saman Abbas, le parole del legale: ‘Chi ha fatto uscire atti ha danneggiato il processo’

L’avvocato Simone Servillo, in una dichiarazione all’Adnkronos, ha spiegato, in merito all’intercettazione in cui sarebbe stato rivelata la tragica fine della 18enne pakistana, Saman Abbas: “Quello di cui parliamo è un virgolettato riportato in un’informativa da cui non si può desumere che ci sia stata una confessione, non abbiamo nemmeno contezza che a parlare fosse Shabbar Abbas“, il padre della giovane scomparsa il 30 aprile 2021 da Novellara, in provincia di Reggio Emilia, dopo che si era opposta a un matrimonio combinato.

“Abbiamo il brogliaccio di una trascrizione di un’intercettazione telefonica relativa a due persone che parlavano un dialetto pachistano ha voluto precisare l’avvocato – Bisogna vedere se è stato tradotto bene e se la frase va intesa in senso letterale o figurativo. Le intercettazioni vanno prese con le molle e la storia dei nostri processi ci insegna che molto spesso delle interpretazioni sbagliate in ambito processuale hanno portato a delle cantonate”.

“Non so chi ha fatto uscire quella informativa ma chiunque lo abbia fatto si è assunto una bella responsabilità – ha voluto evidenziare il legale – Avremo un processo davanti a una Corte d’Assise e che comincino a uscire gli atti già da adesso è un danno irrimediabile al processo. Fondamentalmente va a inficiare la ‘freschezza’ del giudice che deve assumere determinati elementi in sede processuale. Chi ha dato alle stampe quella informativa ha danneggiato il processo”.

Impostazioni privacy