Strage di oligarchi russi, due morti suicidi in 24 ore | Quali dettagli accomunano le famiglie distrutte

Sembrerebbe una vera e propria strage quella che in sole 24 ore è accaduta a due oligarchi russi trovati morti suicidi insieme alle proprie famiglie. Qual è il legame tra la morte dei due uomini?

Due oligarchi russi, Vladislav Avayev, presidente della Gazprombank, e Sergei Protosenya, vice presidente della società di gas naturale Novatek, sono stati trovati morti insieme alle rispettive famiglie nel giro di 24 ore.

Oligarchi russi
Strage di oligarchi russi, due morti in 24 ore (Immagini rete)

A legare le due stragi familiari, all’apparenza, sembra non esserci niente. I due magnati abitavano a più di 3mila chilometri di distanza ma c’è un dettaglio, però, che accomuna Avayev e Protosenya: nessuno dei due oligarchi russi era sulla black list delle sanzioni imposte dai paesi occidentali.

Strage di oligarchi russi, due morti in sole 24 ore | Il dettaglio scoperto nelle indagini lega i due casi

Le indagini sulla morte dei due oligarchi russi, Vladislav Avayev e Sergei Protosenya avvenute a distanza di appena un giorno, sono in corso. Gli inquirenti seguono la pista dell’omicidio-suicidio per entrambi i casi. Ma c’è qualcosa in più che lega le morti dei due uomini.

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Strage oligarchi russi, due morti in 24 ore (Immagini rete)

La morte del 55enne Sergei Protosenya, dirigente del gas russo, è avvenuta in modo misterioso. La polizia spagnola sta indagando sul caso dopo che Protosenya è stato trovato impiccato fuori dalla sua villa. Accanto al cadavere del magnate anche quello della moglie e della figlia entrambe fatte a pezzi all’interno dell’abitazione.

Secondo le prime ricostruzioni, parrebbe un caso di omicidio-suicidio. Per gli investigatori ad uccidere moglie e figlia con un’accetta e un coltello sembra essere proprio il padre di famiglia, Sergey, prima di togliersi la vita impiccandosi nella sua villa a Lloret de Mar, (Spagna).
Ma stando a quanto riportato da il quotidiano spagnolo El Punt Avui, le prove non porterebbero a questa conclusione. Non è stato ritrovato nessun biglietto d’addio e, cosa più importante, dopo la mattanza nessuna impronta digitale è stata rinvenuta, neanche sulle armi bianche utilizzate dall’oligarca per uccidere.

I corpi della famiglia Protosenya sono stati ritrovati l’indomani il ritrovamento di altri tre corpi appartenenti alla famiglia di Vladislav Avayev, 51 anni. Anche in questo caso, accanto al corpo senza vita di Avayev gli investigatori hanno rinvenuto i cadaveri della moglie dell’uomo, Yelena e della figlia Maria, di 13 anni. I corpi giacevano all’interno dell’appartamento di proprietà del magnate a Mosca. La morte dei tre è avvenuta a seguito di ferite da arma da fuoco.

Mistero sulla morte delle famiglie dei magnati russi: cosa accomuna le due stragi?

Una delle cose che accomunano i due uomini è la loro appartenenza al settore del gas russo. La carica di vice presidente del Cda della società del gas Novatek ha portato Sergei Protosenya ad accumulare una fortuna pari a 400 milioni di euro in sette anni.

Mentre, Vladislav Avayev è stato presidente della Gazprombank, oltre ad essere un ex funzionario del Cremlino. La casa dove sono stati ritrovati i corpi dell’intera famiglia ha un valore stimato pari a oltre 2 milioni di sterline.

Anche se si segue la pista del delitto passionale, gli investigatori non escludono altre possibilità.

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