Guerra in Ucraina, l’eurodeputato Marc Botenga a Free.it, “Contrario a corsa agli armamenti, l’Ue segua…”

E’ stata ancora una nottata difficile per l’Ucraina, sotto pressanti bombardamenti russi. Intanto, da poco è ripreso il secondo round della mediazione tra Russia e Ucraina. La richiesta di Kiev è chiara: cessare il fuoco immediatamente. Mosca, dal canto suo, ribadisce di volere la neutralità del paese e l’indipendenza del Donbass. E mentre le delegazione provano a trovare una soluzione, l’Ue prosegue con la sua politica di riarmo e sanzioni. Ma non proprio tutti sono d’accordo. A Free.it l’eurodeputato belga Marc Botenga.

Guerra in Ucraina, l’eurodeputato Marc Botenga a Free.it, Contrario a corsa agli armamenti, l’Ue segua…

Nono giorno di guerra in Ucraina. La situazione diventa di ora in ora sempre più difficile sul campo. Poco fa due siluri hanno affondato la nave mercantile estone e ci sono vittime tra l’equipaggio, sono state colpite due scuole a Chernihiv, a nord di Kiev e aumenta il numero dei profughi sui confini polacchi e moldavi. E’ in corso il secondo round di negoziati tra le delegazioni russe e ucraine e intanto l’Ue prosegue con la sua politica di riarmo e sanzioni. Ma non proprio tutti sono d’accordo. A Free.it l’eurodeputato belga Marc Botenga.

Anche il Belgio ha deciso di inviare armamenti all’Ucraina. Lei è d’accordo?

“Sì, il Belgio ha deciso di contribuire con armamenti. Non è una decisione inedita per il mio Paese, è molto più evidente la scelta della Germania. Ma è una linea che è appoggiata dalla maggioranza dei Paesi. I leader europei ieri sono intervenuti per dire che c’è bisogno di una corsa agli armamenti. Questo non lo condivido, non l’ho condiviso nemmeno ieri alla risoluzione durante la Plenaria. Io, invece, condivido la posizione del movimento per la pace, che poi è appoggiata anche da molti sindacati importanti, anche in Germania. Siamo contrari all’importazione di armi verso zone di conflitto”.

Come la vede la situazione?

“La situazione è molto difficile. Il primo punto da sottolineare è che l’invasione della Russia all’Ucraina è inaccettabile, è il punto di partenza perché assistiamo a una violazione della carta delle Nazioni unite e del diritto internazionale. Il secondo punto da sottolineare è che l’evoluzione di questa guerra sta diventando allarmante. Non so in Italia, ma in Belgio gli esperti analisti non escludono il rischio di un escalation nucleare. Non aiuta la decisione della Bielorussia di permettere, per la prima volta, di far entrare armi nucleari sul suo territorio. E’ una evoluzione molto pericolosa”.

Non crede che inviare armamenti sia una soluzione valida?

“Considerato il rischio di escalation, dobbiamo essere molto prudenti e esportare armamenti non è una buona idea. Questo tema è molto sentito in Francia, per esempio, anche Sarkozy ha detto che bisogna essere molto prudenti. E che bisogna puntare tutto sulla diplomazia. Perché l’alternativa alla diplomazia è la guerra totale. E non possiamo farlo. Secondo me inviare armamenti è pericoloso e si rischia di essere tratti nel conflitto, di essere moralmente responsabile delle atrocità. Ripeto, io sto dalla parte del movimento per la pace”.

Se non le armi, allora qual è la soluzione?

La domanda ora è come arrivare a una mediazione? La soluzione è il cessate il fuoco immediato e il ritiro delle truppe, su questo non ci sono dubbi. Però io penso che sia necessario trovare un dialogo. E’ complicatissimo, lo so, ma ci sono tante nazioni come la Turchia, Israele, l’Ungheria, si sono offerti come mediatori. Per l’Ue dovrebbe svolgere un ruolo centrale in questa mediazione e questo non lo vedo. Ieri ho ascoltato molto bene Urusla Von de Layen, Joseph Borrel, Charles Michele, e stavano in una logica non di diplomazia. Non hanno annunciato una grossa iniziativa diplomatica, insomma”.

LEGGI ANCHE Conflitto Ucraina, telefonata Macron-Putin: Mosca senza compromessi e toni duri

Guerra in Ucraina, l’eurodeputato Marc Botenga a Free.it, “Abbiamo bisogno di una veloce di de-escalation

Guerra in Ucraina, l’eurodeputato Marc Botenga a Free.it, Abbiamo bisogno di una veloce di de-escalation

Lei cosa pensa?

“Serve una iniziativa diplomatica basata su testi come l’atto finale di Helsinky del 75, la carta di Parigi, lì l’Ue dovrebbe e potrebbe svolgere un ruolo importante. Oggi abbiamo bisogno di una veloce di de-escalation. Rendiamoci conto che si parla dalla seconda guerra mondiale di nuovo di rischio nucleare. Le chance della diplomazia sono piccole, sono minime, ma le dobbiamo prendere e seguire tutte.  Sono un po’ deluso da questa corsa agli armamenti”.

La disputa sull’invio di armamenti è controversa e accesa in molti Paesi. Qual è la critica verso la sua posizione?

“Si utilizza questa posizione pacifista per fare insinuazioni. Lo ribadisco qui: il fatto di essere contrari all’invio di armi all’Ucraina non vuol dire essere dalla parte di Putin. Questo lo voglio sottolineare ancora un volta. Non condividiamo nulla con lui, quello russo è un regime di oligarchi capitalisti. Siamo tutti d’accordo che si tratta di un’aggressione illegale e di una guerra criminale contro l’Ucraina. La questione è come ne usciamo. E non credo che la soluzione sia armare e armarsi. Secondo me manca un’iniziativa forte dell’Ue per aprire le porte a una soluzione pacifica”.

 

Impostazioni privacy