Cartelle esattoriali, occhio alla sanatoria: quando scatta il pignoramento dei conti

Cartelle esattoriali, la sanatoria resta una priorità ma non è una sicurezza. Il conto può essere pignorato: quando scatta la procedura.

Cartelle esattoriali, la sanatoria tiene banco in politica ma anche in economia. La Finanza si interroga su come agire. Il ruolo dell’Agenzia delle Entrate è fondamentale. Possibile basarsi sull’assunto promosso da Giorgia Meloni settimane fa: una tregua fiscale che permetterebbe, nel caso il testo fosse approvato in questo modo, di trovare un sistema per pagare il debito in essere senza gravare eccessivamente sul bilancio personale.

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Rottamazione ter e cartelle esattoriali: cosa prevede la nuova sanatoria del governo Meloni (Pixabay)

Tradotto: non è necessario colmare il debito restituendo l’intero importo, basta mettersi d’accordo. Le opzioni sono due: o una rateizzazione, oppure si stabilisce una cifra determinata che varia a seconda del tipo di importo da restituire invece di ridarlo integralmente. Soluzione che premia chi ha grosse pendenze, ma vuole ugualmente saldare i suoi conti con la Giustizia.

Cartelle esattoriali, come evitare il pignoramento di beni

Secondo le opposizioni, questo potrebbe essere un favore agli evasori. Il dibattito prosegue, ma tra pro e contro emerge un’altra certezza. Per i creditori, con la nuova Legge di Bilancio, non sarà una passeggiata. È possibile procedere al pignoramento dei beni: portare via oggetti al posto di soldi liquidi, può avvenire da parte di terzi con la collaborazione e l’avallo di un giudice, oppure può intervenire direttamente lo Stato in caso di inadempienze.

Cartelle esattoriali: le mosse del governo Meloni
Cartelle esattoriali: le mosse del governo Meloni – AnsaFoto

La seconda soluzione scatta se non vengono presentate le domande per usufruire della sanatoria entro il prossimo 30 aprile: ultima possibilità per cercare una via d’uscita con l’agenzia fiscale di riferimento. L’Agenzia delle Entrate verificherà ogni situazione. Chi riesce a rientrare nei termini preposti può trovare un accordo, altrimenti ha tempo fino a giugno per colmare il proprio vuoto.

Normalmente le cartelle esattoriali hanno un termine di 60 giorni per poter restituire la parte mancante, considerando la comunicazione. Nel caso della sanatoria, invece, andrà stabilità la rateizzazione e altri eventuali termini dell’accordo. Quindi il tempo stringe e prima della fine dell’anno occorrerà avere un quadro chiaro della situazione, altrimenti scatteranno pignoramenti a tappeto. In caso di debiti o mancato rispetto dei termini preposti per saldare. Anche i ritardi hanno un peso, ecco perché la sanatoria potrebbe diventare un’occasione.

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