Niccolò Ghedini, la frase sconvolgente di Travaglio sull’avvocato | “Non cambio idea solo perché è morto”

Dopo la morte di Niccolò Ghedini, Marco Travaglio dice la sua sull’avvocato storico di Silvio Berlusconi. Parole ciniche e fuori controllo: “Non cambio la mia opinione su di lui solo perché è morto”

Se potesse sentire le dure parole di Marco Travaglio, molto probabilmente si rigirerebbe nella tomba.

Niccolò Ghedini Travaglio
Niccolò Ghedini, Travaglio esprime la sua opinione dura sull’avvocato (Ansa)

L’avvocato storico di Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini, morto all’età di 62 anni non ha una buona nomea per il direttore del Fatto quotidiano che ha espresso il suo parere – poco lusinghiero – sul fu Ghedini. Parole ciniche e fuori controllo che rimbalzano agli onori della critica di sabato mattina.

Niccolò Ghedini, la frase cinica di Travaglio sull’avvocato | “Non cambio idea solo perché è morto”

Marco Travaglio non ha particolari riguardi per Niccolò Ghedini, neanche dopo la prematura morte di quest’ultimo. Il direttore del Fatto quotidiano ha espresso il suo parere sull’avvocato dichiarando: “L’ho sempre pensato quand’era vivo e il fatto che ora sia morto non mi pare un buon motivo per dire il contrario. È uno bello str***o”.

Marco travaglio Ghedini
Le parole sconvolgenti di Travaglio dopo la morte di Niccolò Ghedini (Ansa)

Una frase carica di cinismo, quella uscita dalla bocca di Travaglio che però non sorprende poi più di tanto considerati i rapporti poco amichevoli tra i due. Politicamente diversi e contrastanti, come il giorno e la notte, come la destra e la sinistra. Così, Marco Travaglio scrive, come riportato da Libero quotidiano – quasi a volersi scusare per quella frase “volgare”:

“Ho l’impressione che a quella nomea tenesse parecchio l’avvocato Ghedini, con la fatica che aveva fatto per guadagnarsela: nelle aule di tribunale, in quelle parlamentari e negli studi televisivi, dove abbiamo incrociato le lame non so quante volte sui processi al suo cliente più illustre, che lui chiamava “il Presidente” con l’aria deferente di chi gli dà del lei. Anzi, del Lei”.

La “nomea”, secondo il direttore Travaglio, Ghedini l’ha guadagnata in modo particolare durante il processo Ruby quando coniò la formula (per il suo cliente Berlusconi) di “utilizzatore finale”. La nascita, all’epoca, di quella formula fu scelta “per scrollare di dosso al Presidente se non la fama, almeno l’accusa penale di *putt***re di minorenni– spiega Marco Travaglio.

Con la morte dell’avvocato, avvenuta così presto, l’occasione di s-parlare non manca. E pensare che, sotto sotto, tra le parole di Travaglio compare quasi un velo di simpatia per Niccolò Ghedini.

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