Virginia Raffaele, il gioco della bottiglia finisce male | Brutto infortunio social

Virginia Raffaele non finisce di stupire con i suoi numeri: le performance dell’artista sono sempre uniche, stavolta qualcosa è andato storto.

Virginia Raffaele, facciamo che io ero…pronta. La donna, che con questo titolo ha dato vita a uno dei suoi più originali spettacoli televisivi, è stata presa in contropiede. Tutto parte dai social, dove la performer è protagonista: oltre a pubblicare estratti dei suoi spettacoli, rilancia iniziative di vario genere. Proprio questo suo carattere istrionico la rende affabile agli occhi della platea.

Virginia Raffaele
Virginia Raffaele, infortunio social (ANSA)

Sempre più numerosi i fan ad applaudirla che, poi, per ritrovarla, tornano sui social. Instagram è teatro – neanche a farlo a posta – di un numero venuto male. Sbagliano anche i migliori. Stavolta è toccato a Virginia: perfetta, inappuntabile, ma anche umana fortunatamente. La donna partecipa a una challenge: una di quelle sfide lanciate da colleghi che invitano a rifare altrettanto, per creare la cosiddetta “wave”. L’onda di interesse da cavalcare interamente.

Virginia Raffaele, infortunio al piede per un tormentone social: cos’è successo

Nessuna eccezione: la celebre artista si lascia coinvolgere in una sfida social lanciata da Giovanni Storti e riproposta dal collega Giacomo Poretti. Proprio quest’ultimo ha coinvolto anche Virginia Raffaele che, nell’emulare la performance, ha messo un piede in maniera errata facendosi abbastanza male.

Raffaele Virginia
L’artista si fa male durante una challenge (ANSA)

Successivamente la donna ha taggato Sabrina Ferilli per invitarla a provare: l’attrice ha risposto in maniera netta “Ma che sfida è? Ti sei sfasciata un piede”. Citando Aldo, Giovanni e Giacomo: Virginia Raffaele poteva rimanere offesa, fortunatamente restano le risate e qualche rimorso. Oltre alla consapevolezza che le sfide social possono aiutare a strappare un sorriso, ma spesso portano a conseguenze tutt’altro che felici. Non era questo il caso, ma resta un tema delicato che anche gli artisti potrebbero e dovrebbero considerare.

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