Guerra Russia-Ucraina, Europarlamentare Toia a Free.it, “Ue compatta anche sul riarmo, è svolta storica”

Settimo giorno di guerra Russia-Ucraina. Questa mattina a Bruxelles si è aperta la plenaria del Parlamento Europeo e il presidente Zelensky si è collegato da Kyev per lanciare il suo messaggio all’Europa. “Dimostrate di essere dalla nostra parte”, ha detto il presidente ucraino. E intanto l’Ue si dimostra compatta anche nella risposta militare. In ESCLUSIVA al quotidiano online Free.it Patrizia Toia, eurodeputata del Pd.

Guerra Russia-Ucraina, Europarlamentare Toia a Free.it, “Ue compatta anche sul riarmo, è svolta storica. Ora…”

Settimo giorno di guerra Russia-Ucraina. Mentre Mosca ha intensificato i bombardamenti e continua ad avanzare verso Kyev, il Parlamento Europea ha ospitato il presidente Zelensky. Il leader ucraino è intervenuto alla plenaria  dell’Europarlamento e ha chiesto aiuto. “Non ci lasciate soli”, ha detto. Cosa è successo questa mattina? Qual è la reazione dell’Ue? In ESCLUSIVA al quotidiano online Free.it Patrizia Toia, eurodeputata del Pd.

Come sta andando la plenaria del Parlamento europeo?

“Finora è stata molto intensa. Abbiamo avuto il collegamento con Zelensky da un posto imprecisato di Kyev. Poteva essere un bunker, una cantina, un rifugio, era una stanza grigia. Ci ha parlato della situazione e ha chiesto all’Ue di fargli sentire la vicinanza. Devo dire che è stata un’esperienza nuova per tutta l’Ue, molto impressionante avere il contatto diretto con il rappresentante di un Paese che fa subendo un’invasione, una guerra. Dopo die lui ci sono stati tre interventi importanti: poi i nostri server Parlamento e poi anche interessanti Joseph Borrell, Michele, Von der Layen, che secondo me è stata la più incisiva”.

Cosai si è detto?

“L’Europa ha ribadito la sua vicinanza all’Ucraina in vari modi: sia nella determinazione unitaria, perché questa volta siamo davvero tutti compatti, sia nelle sanzioni molto dure per la Russia. Siamo consapevoli che saranno dure anche per noi, ma insoma.. il gas non vale la libertà e la democrazia, l’economia non vale più dei valori da difendere. Poi faremo tutte le misure per contenere gli eventuali effetti, ma per ora è necessario agire in questo modo. E la decisione è stata presa anche da quei Paesi che più hanno da perdere. Siamo uniti in tutti su ogni cosa: sostegno militare, sanzioni, accoglienza, aiuti umanitari”.

Per la prima volta l’Europa si arma e decide un sostegno militare, è un grosso cambiamento, no?

“Per la prima volta abbiamo agito in questo modo. E’ un grosso cambiamento e un mutamento della pelle dell’Unione Europea. Ma forse è l’alba di un nuovo giorno che cambia gli equilibri. D’altronde, come ha detto anche Mario Draghi nel suo discorso di questa mattina al Parlamento italiano, stiamo entrando in un periodo completamente diverso. Per ora l’Ue è unita e convinta di dover stare dalla parte dell’Ucraina, anche per facilitare il cessate il fuoco e spingere per l’avvio di colloqui di pace”.

LEGGI ANCHE Ucraina, Alisa e Polina: piccole vittime di raid e fucili russi

Guerra Russia-Ucraina, Europarlamentare Toia a Free.it, “Non è la risposta che vorremmo però…”

Guerra Russia-Ucraina, Europarlamentare Toia a Free.it, Ue compatta anche sul riarmo, è svolta storica”

Proprio sul riarmo di alcuni Paesi come la Germania, la decisione anche del governo italiano di inviare armi all’Ucraina c’è polemica. Si mette in discussione l’articolo 11 della costituzione italiana e si chiede di sostenere l’Ucraina non con le armi…Cosa ne pensa il Parlamento Ue?

“Vedremo oggi il voto della risoluzione ma ho la sensazione che qui in parlamento ci sia una grossa maggioranza che è a favore del riarmo, con più o meno entusiasmo. Io, per esempio, sono tra quelle che non ha molto entusiasmo per questa soluzione, però sono sicura che in questo momento l’Ucraina è sotto attacco, sta subendo un atto di guerra inaccettabile e considero questo una indispensabile risposta. Non è la risposta che vorremmo, ovviamente, ma è necessaria data la situazione attuale”.

Alle misure contro la Russia hanno aderito subito e con forza anche Paesi che notoriamente sono filo russi. E che di solito non accettano di buon grado le politiche dell’Ue. Mi riferisco, per esempio, all’Ungheria. Secondo lei, è stata la paura della mossa di Putin a spingerli?

“Infatti, per la prima volta non ci sono state defezioni e, le dirò, mi dispiacerebbe che stessero con noi anche quando si tratta di profughi di altri Paesi. Non so perché Orban e gli altri abbiano deciso di appoggiare l’Ue contro Putin, ma certamente oggi, se in passato ci sono stati segni di dissociazione, in questo momento sono proprio i Paesi dell’est che stanno spingendo per le risposte più dure. Sarà per paura? Evidentemente non è da sottovalutare visto che Putin ha invaso uno Stato sovrano e minacciato altre due nazioni. Probabilmente hanno sentore che l’idea di Putin non sia quella di fermarsi all’Ucraina. Quindi chissà. Certamente ci troviamo di fronte a un nuovo assetto dell’Europa”.

Crede che sia un punto di non ritorno?

“Se lo intende in un senso negativo no, ma è certamente uno di quei momenti della storia in cui la lettura dei fatti cambia. Ci si rende conto che le cose non sono come le abbiamo viste fino a oggi. Anche l’Europa dovrà cambiare radicalmente dopo tutto questo: sull’energia, sulle politiche di difesa, sui confini dell’Europa. Sperando di andare verso un futuro migliore”.  

 

 

Impostazioni privacy