Ucraina, ex calciatore-narcos dal carcere: “Putin deve smetterla”

L’ex calciatore-narcos Colombiano in carcere a Napoli ha espresso il suo punto di vista sulla guerra in Ucraina e l’azione di Putin:”Prego tutti i giorni affinché questa guerra finisca”

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Ucraina, l’ex calciatore-narcos dal carcere di Napoli, Putin deve smetterla (Immagine Rete)

“È davvero la fine dell’umanità, chiedo a Vladimir Putin di smetterla di far soffrire così tanta gente ingiustamente”. Queste le prime parole giunte dal carcere di Poggioreale, Napoli, dall’ex calciatore Colombiano, Antony De Avila Charris, noto a livello mondiale per avere preso parte con i colori del suo Paese a due mondiali ma anche per essere ritenuto un narcotrafficante, sta scontando la sua pena.

Gli appelli del detenuto De Avila Charris giungono dalla cella dove è rinchiuso dal 21 settembre del 2021: “Non smetterò mai di pregare per questa gente, Putin deve farla finita”.

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Ucraina, ex calciatore-narcos a Putin: “Deve farla finita”

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Ucraina, ex calciatore-narcos a Putin, deve smetterla con la guerra

Il narcotrafficante, noto anche per essere stato uno degli attaccanti della nazionale di calcio Colombiana, lancia il suo “cessate il fuoco in Ucraina” dal carcere di Napoli dove sta scontando una condanna grave.

Attraverso il suo avvocato, Fabrizio De Maio, l’ex calciatore-narcos rivolge una preghiera al presidente russo Putin incitandolo a fermare questo massacro umano subito.

Dai colloqui con il suo legale e la sua famiglia, Antony De Avila Charris ha saputo del conflitto armato tra Russia e Ucraina. L’uomo di 58 anni venne arrestato dagli agenti del commissariato Vicaria Mercato in piazza De Nicola, a Porta Capuana, lo scorso settembre.

Da allora sconta la pena nel carcere di Poggioreale per una condanna a 12 anni di reclusione per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Dalla cella, Antony vuole supportare i giovani dell’Ucraina nonché del suo Paese che intendono diventare calciatori. Come riportato dall’ansa, l’ex calciatore-narcos riferisce:

“Voglio regalare un futuro dignitoso a quei “ragazzi di strada” che sognano di diventare dei calciatori e sono pronto ad investire tutti i miei averi in quelli che reputo potenziali “Maradona”. 

Inoltre, spiega De Avila, voglio che sia chiaro che anche se sono detenuto, non smetto di aggiornarmi e studiare su quelle che saranno le future promesse del calcio in Italia.

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