CGIL, Landini strizza l’occhio a Schlein: la rivoluzione sul contratto di lavoro

CGIL, Maurizio Landini accoglie con favore l’elezione di Elly Schlein a Segretaria del PD. Il sindacalista subito al lavoro per marzo.

Elly Schlein incassa le congratulazioni di tutti: comincia Zingaretti, segue Bonaccini. Poi è la volta di Giorgia Meloni che dichiara: “Spero che con lei la sinistra riesca a guardare avanti”. La neo Segretaria del PD accoglie il plauso di alleati e oppositori, successivamente si concentra su quelle che saranno le parti sociali: a marzo l’appuntamento è con Landini e i sindacati. Il piano è preciso: ripartire dal lavoro.

CGIL Landini incontro Schlein
CGIL, Landini pronto all’incontro con Schlein (ANSA)

Su questo è chiaro Landini – Segretario CGIL – che, nel ringraziare Schlein, ricorda: “Dobbiamo ripartire da quelle priorità che molti hanno dimenticato”. Impiego e contratti, due elementi importanti che dovrebbero essere l’uno lo specchio dell’altro: il lavoro, in tal senso, deve guardare all’estero ma senza importare esclusivamente un modello.

CGIL, Landini accoglie Schlein: i temi da affrontare con i sindacati

Piuttosto creare l’offerta per una domanda crescente, visto che dal 2024 il Reddito di Cittadinanza verrà tagliato. Gli aiuti non si fermeranno – assicura Meloni – ma non basta secondo i sindacati. Occorre ripensare il contratto nazionale stando alle volontà di molti: in mente c’è anche un altro fattore.

CGIL Landini Maurizio
Il Segretario Generale della CGIL incontrerà la neo Segretaria PD (ANSA)

Quello che dovrebbe portare alla settimana corta di 4 giorni. Uso e costume negli USA, l’obiettivo è permettere di aumentare la produttività. Una scelta obbligata se non è possibile, almeno non subito, aumentare i salari. Garantire più tempo libero – a fronte di uno stesso introito – rispetto all’impiego. La proposta sarà all’ordine del giorno nel primo consiglio che dovrebbe tenersi a marzo.

Subito dopo occorrerà serrare i tempi per i primi aspetti programmatici da portare all’attenzione del Governo: il sodalizio PD-sindacati inizia sotto i migliori auspici, ma la vera incognita resta la durata. Concetto che nei progressisti del recente passato ha sempre fatto un po’ fatica ad emergere, anche per colpa di frizioni interne che andranno risolte a partire dalla scelta dei complici di questa nuova stagione politica: il nodo delle alleanze resta fondamentale. Chiusa la porta a Calenda e Renzi, ma dopo i nomi vengono i temi. Lì sarà il vero banco di prova, per capire il termometro della Schlein: se deciderà di avere un approccio centrista oppure no.

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