Sofia Goggia non si ferma più. La campionessa conquista la Coppa del Mondo di discesa: la sciatrice in lacrime.
Sofia Goggia e il DNA da campioni. Quel particolare che non tradisce, ma fortifica. Soprattutto nei momenti difficili: la campionessa di sci ne ha attraversati tanti. La gloria, le aspettative, poi gli infortuni. Gli stop forzati, cose che capitano a tutti, ma quando tocca a te sembra la fine. Per la Goggia, invece, era solo un nuovo inizio: è sua, infatti, la Coppa del Mondo di discesa.
Lo sci le è grata, ma ancor di più lo sport italiano. Lei ha fatto e sta facendo molto, come riuscire ad appassionare anche i cosiddetti “occasionali”: quelli che lo sci lo vivono – forse – soltanto in vacanza con gli amici. Settimana bianca versus vita da sogno, ma dietro ogni traguardo c’è un sacrificio enorme: per questo Sofia non trattiene le lacrime, perchè ha vinto soprattutto contro le paure che il vissuto le ha messo davanti. Alla faccia del pregiudizio e anche contro la scaramanzia che, talvolta, può essere solo nociva.
Sci, impresa di Sofia Goggia: è sua la Coppa del Mondo di discesa
La donna si prende la sua soddisfazione e arriva ancor più determinata in questa parte di stagione che la vedrà protagonista anche in altri ambiti. Sempre con lo sci a portata di mano: non può essere altrimenti. È una ragione di vita, di quelle che la rendono migliore: anzi, intramontabile.
Come tanti prima di lei, Tomba, Compagnoni, ma adesso la storia è sua: l’Italia delle nevi vive un nuovo film bellissimo. Il Mondo di Sofia, stavolta non è una frase fatta, o il semplice titolo di un libro. Rappresenta il frutto della parabola che la sciatrice sta scrivendo a colpi di sogni divenuti realtà.
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Oltre 75 punti di vantaggio sulla svizzera Corinne Suter: è il terzo “globo” della sua carriera. Obiettivo che va a sommarsi ai successi del 2018 e del 2021. La portacolori italiana si appresta a vivere un periodo d’oro: giusta rivincita dopo qualche momento di smarrimento. Una sportiva “con i fiocchi”, in tutti i sensi. Il futuro è a portata di mano, una discesa alla volta. Non dopo le opportune salite.
