Chelsea a secco dopo la sospensione dei conti bancari | Tuchel dice la sua

Le sanzioni europee e statunitensi hanno preso di mira una serie di personaggi vicini al presidente russo Wladimir Putin. Tra questi anche volti noti al grande pubblico come Roman Abramovich.

Gli oligarchi russi, colpiti dalle pesanti sanzioni emesse dopo l’invasione della Russia in Ucraina, stanno subendo un danno enorme con tutti i loro asset congelati o sequestrati dalle autorità europee e americane. Un colpo duro per i miliardari vicini al presidente russo Vladimir Putin.

Il tecnico del Chelsea, Thomas Tuchel

Tra questi anche Roman Abramovich, personaggio molto noto in Europa soprattutto nel mondo del calcio. Proprietario del Chelsea, nei giorni scorsi ha deciso di mettere in vendita il club. Le trattative sono in corso, ma al momento il futuro della società, e quindi della squadra, è molto incerto. Il conto bancario della società, inoltre, è stato temporaneamente sospeso a seguito delle sanzioni al proprietario del club.

Tuchel: “Mai come ora bisogna vivere il momento. Tutto appare molto difficile”

E di certo non si nasconde il tecnico dei “BluesThomas Tuchel che nelle scorse ore ha rilasciato una intervista nel corso della quale ha parlato chiaramente su quelle che sono le prospettive della squadra e della società “Forse mai come ora bisogna vivere il momento, perchè tutto il resto appare molto, molto difficile. È complicato capire l’attuale situazione, prevedere come finirà è quasi impossibile” ha dichiarato il tecnico francese a Sky Sports Uk.

E poi ha aggiunto “Per cui alla fine dobbiamo restare fedeli al mantra di vivere nel presente. Non è facile ma non è una cosa che possiamo controllare“. Una situazione non ideale per l’allenatore dei “Blues” che al momento non può fare altro che accettarla. Il Chelsea è finito in una sorta di limbo dopo la decisione del governo di Londra di congelare i beni di Roman Abramovich.

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Alle volte è più difficile, altre più semplice accettare il fatto che non possiamo fare nulla al momento se non aspettare e adattarci“, ha continuato il tecnico. Tuchel non nasconde il fatto di sentirsi “un privilegiato” ad allenare in Premier League anche se “è difficile concentrarsi solo sul calcio: se pensiamo alla situazione orribile in Ucraina, a una guerra inaccettabile e orribile, ci rendiamo conto ci sono cose più importanti del calcio, ed era così anche prima che questa guerra iniziasse“.

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