Igor il russo, assolto da due rapine: pena ridotta

Igor il russo è stato assolto da alcune rapine per cui era accusato durante l’estate del 2015. L’uomo si trova attualmente dietro le sbarre in Spagna.

Igor il russo
Igor il russo, assolto da due rapine: pena ridotta

Norbert Feher, meglio conosciuto come “Igor il russo”, è stato assolto dalla quinta sezione della Corte di Appello di Bologna. L’uomo era stato accusato di tre rapine durante l’estate del 2015. In primo grado era arrivata la condanna a 20 anni in primo grado, ma adesso è stato assolto da due delle tre rapine commesse a Ferrara.

La pena commutata all’uomo è stata infatti ridotta a 11 anni di reclusione. Feher è stato difeso dall’avvocato Gianluca Belluomini, a rappresentare la Procura generale Nicola Proto: la richiesta era di confermare i 20 anni di carcere, così come deciso in primo grado.

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Igor il russo, dalle rapine agli omicidi in Italia

Igor il russo
Igor il russo, dalle rapine agli omicidi in Italia

L’uomo è attualmente detenuto in Spagna, dopo l’arresto avvenuto a dicembre 2017, a distanza di otto mesi dalla sua latitanza. In Italia è stato già condannato all’ergastolo, con tanto di sentenza definitiva, per aver ucciso il barista Davide Fabbri e il volontario Valerio Verri.

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In Spagna commise due tentati omicidi e tre delitti. Sul caso specifico, invece, la Corte di Appello ha analizzato alcune rapine commesse dalla sua banda. Nell’estate del 2015 seminò letteralmente il panico nella provincia di Ferrara insieme a Ivan Pajdek e Patrick Ruszo. In quelle settimane avvenne una rapina il 26 luglio a Villanova di Denore e l’altra il 31 luglio a Mesola nella casa di una 90enne imbavagliata nel letto per 48 ore.

Tre rapine durante estate 2015, la decisione della procura

A seguire ci fu anche quella del 5 agosto a Coronella con padre e figlia sequestrati in casa e rapinati. Feher è stato giudicato responsabile soltanto per la rapina ai danni della donna anziana. “La Procura Generale valuterà, all’esito del deposito delle motivazioni, se ricorrere per Cassazione“, ha dichiarato Lucia Musti, procuratrice generale reggente.

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