Open Arms, processo a Salvini: tempi, accuse e testimoni ammessi

Rinviato al prossimo 17 dicembre il Processo Open Arms. Quello che vede imputato l’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il leader del Carroccio è accusato di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio. Per aver impedito a 147 migranti, soccorsi dalla Ong Open Arms, di approdare al Porto di Lampedusa. Era l’agosto del 2019.

Matteo Salvini
Matteo Salvini, al via il Processo Open Arms

Tutto rimandato. Il Processo Open Arms, che vede accusato Matteo Salvini di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio, è stato rinviato al prossimo 17 dicembre. Lo ha comunicato il Presidente della Seconda Sezione Penale del Tribunale di Palermo Roberto Murgia. Lo stesso Murgia ha confermato l’ammissione di tutti i testi d’accusa e di difesa. Tra i chiamati a testimoniare l’ex Premier Giuseppe Conte, l’attuale Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, l’ex Premier maltese Joseph Musca e l’attore Richard Gere.

Si è svolta questa mattina, nell’aula bunker B2 del Carcere Pagliarelli di Palermo, la prima udienza del Processo Open Arms. Presenti, oltre all’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini, il Procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, il Sostituto Procuratore Marzia Sabella e il Pm Geri Ferrara. L’udienza si è aperta con la richiesta di integrazione di atti da inserire nel dibattimento. Tra cui le deposizioni di Giuseppe Conte e Luciana Lamorgese relative al procedimento sul caso Gregoretti.

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Salvini, Open Arms e il Caso Gregoretti

Salvini
Salvini, Open Arms e Caso Gregoretti

La difesa di Matteo Salvini fa leva sulle similitudini tra i Processi Open Arms e Gregoretti. Già a settembre l’avvocato difensore dell’ex Ministro dell’Interno Giulia Bongiorno aveva fatto richiesta alla Procura di Trapani degli atti sull’inchiesta sulle Ong del 2017. Quella sullo sbarco dei migranti della Nave Gregoretti fermata a Catania nel luglio del 2019.

E proprio sulla richiesta di archiviazione del Gup etneo Nunzio Sarpietro fa leva il team difensivo del leader del Carroccio. “Il Gup di Catania ha già smontato le accuse all’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Lo si legge chiaramente alle pagine 77, 78 e 79 della Sentenza di non luogo a procedere pronunciata dal Gup Nunzio Sarpietro per il caso Gregoretti, si legge in una nota diffusa dalla Lega. Che sottolinea come nel testo della richiesta di archiviazione ci siano anche riferimenti al caso Open Arms: “La Nave Open Arms rimaneva per giorni tra le acque libiche e quelle maltesi, soccorrendo in tre diverse occasioni circa 130 persone, trasportandole a Lampedusa. Dopo aver rifiutato lo sbarco di 39 migranti nell’isola di Malta, e dopo aver rifiutato due diversi Places of Safety indicati dal Governo spagnolo, prima in Algeria e poi nelle isole Baleari, precisano dalla sede del Carroccio.

Open Arms, la nota della Lega che difende l’ex Ministro dell’Interno

Matteo Salvini Lega
Matteo Salvini

“Nel caso della Open Arms si è pervenuti alla conclusione di ritenere Stato di primo contatto quello italiano, perché era stato richiesto a IMRCC Roma la concessione del più volte menzionato Place of Safety, ed anche perché la nave aveva già raggiunto le acque territoriali italiane. In conseguenza di tale principio, perciò, i comandanti delle singole unità navali delle ONG potranno scegliere i porti dove andare, che, allo stato attuale, sembrano essere solo quelli siciliani”, si legge nella nota diffusa dalla Lega.

“Il caso ha suscitato diverse polemiche e prese di posizione, anche perché, come si rileva dalla stessa relazione del Tribunale dei Ministri, è emerso nel corso del processo il sospetto che alla base del rifiuto del comandante della nave di non accettare i porti spagnoli che gli erano stati assegnati e, quindi, di condurre la sua unità verso quelle destinazioni, vi fosse il timore di subire pesanti sanzioni del proprio Stato di bandiera, in relazione alla contravvenzione inerente la violazione delle norme di sicurezza sull’utilizzo della nave, che trasportava oltre 100 persone, pur essendo in realtà omologata soltanto per 19”, fanno sapere dalla sede del Carroccio.

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