Dopo 33 anni il Napoli è Campione d’Italia. I tifosi hanno festeggiato il terzo scudetto ma nella notte non sono mancati disordini non solo nel capoluogo partenopeo ma anche a Udine e a Roma con l’aggressione di un gruppo di tifosi
Il Napoli può finalmente gridare “vittoria” dopo un’attesa durata 33 anni. Il terzo scudetto della squadra partenopea ha dato l’avvio ai festeggiamenti ieri sera. Ma non sono mancati disordini non solo nel capoluogo campano che registra tre persone ferite da colpi d’arma da fuoco, ma anche a Udine, dove si è disputato l’incontro decisivo.
Ed è proprio qui, allo stadio Dacia Arena di Udine che i supporter azzurri sono scesi in campo creando panico tra la folla. Solo il massiccio dispiego delle forze dell’ordine e gli agenti della polizia hanno riportato l’ordine nella tarda notte.
Il bilancio (provvisorio) della notte di festeggiamenti appena trascorsa conta, oltre ai tre feriti a Napoli, anche l’uccisione di un 26enne, ammazzato con colpi d’arma da fuoco. Un delitto che, secondo il sindaco di Napoli e la conferma del Prefetto della città partenopea, non sarebbe da attribuire ai festeggiamenti per la vittoria dello scudetto. Una aggressione si è anche registrata nella Capitale ieri sera. A pagarne le spese un gruppo di tifosi del Napoli.
Upon seeing Napoli run onto the pitch to celebrate tonight, some Udinese fans also entered the field in an attempt to disperse Napoli from their home turf 🇮🇹💥 pic.twitter.com/jdN5Lgu9uy
— 𝐂𝐚𝐬𝐮𝐚𝐥 𝐔𝐥𝐭𝐫𝐚 𝐎𝐟𝐟𝐢𝐜𝐢𝐚𝐥 (@thecasualultra) May 4, 2023
Napoli, la rissa in campo a Udine e l’aggressione a Roma
A pochi minuti dal triplice fischio finale i tifosi del Napoli invadono il campo dello stadio Dacia Arena di Udine. In pochi attimi centinaia di persone coprono il manto erboso. Impossibile fermare l’invasione e in campo prendono vita fumogeni e torce. Molti con indosso la maglia dei colori della loro squadra hanno il volto coperto da una sciarpa, da un berretto, o dal cappuccio della felpa.
Inizialmente l’invasione sembra pacifica ma nel giro di poco tutto cambia: alcuni dei tifosi si spingono verso la Curva Nord, cuore pulsante dei tifosi dell’Udinese. Un affronto che non viene tollerato dai bianconeri. Così per diversi minuti succede di tutto: c’è chi ruba le zolle per portare a casa una ricordo della serata e chi si scaglia contro i tifosi avversari brandendo la cintura dei pantaloni. Volano calci e pugni. Nel frattempo ulteriori agenti e carabinieri irrompono nel campo per dare supporto ai colleghi già presenti.
05.05.2023🇮🇹Ultras Roma attacking Napoli fans who where celebrating the championship https://t.co/Fjy3xrlEmQ pic.twitter.com/CX8zzdey5g
— Hooligans.cz Official (@hooliganscz1999) May 5, 2023
Si forma un cordone che ricopre tutte e due le tribune, e lentamente i tifosi azzurri arretrano verso la curva sud dedicata agli ospiti. Nel frattempo arrivano le barelle del 118 che portano fuori i primi feriti. Secondo una prima ricostruzione i feriti sono vittime della calca e del panico più che delle aggressioni fisiche. Anche a Roma momenti di panico si sono registrati ieri sera quando un gruppo di tifosi napoletani è stato aggredito da alcune persone. L’aggressione è stata ripresa da un ragazzo che ha poi pubblicato il video sul canale Telegram Gruppa OF. L’episodio sarebbe avvenuto vicino piazza Bologna e sarebbe durato pochi minuti. Al momento, a parte questa aggressione, da Roma non giungono ulteriori notizie riguardo incidenti avvenuti a seguito dei festeggiamenti del Napoli.
05.05.2023🇮🇹Ultras Varese tried to prevent the celebrations of the Napoli fans. police intervened https://t.co/Fjy3xrlEmQ pic.twitter.com/O1GSDrc3q2
— Hooligans.cz Official (@hooliganscz1999) May 4, 2023
26enne ucciso nella notte. Delitto “camuffato” dai festeggiamenti
Il 26enne morto al Cardarelli di Napoli ieri sera, secondo le prime indagini eseguite dai carabinieri aveva già precedenti con la giustizia. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, fa sapere che l’omicidio “è legato a una dinamica che non c’entra niente con la festa. Il giovane è una persona che ha precedenti penali importanti, molto probabilmente si è trattato di un regolamento di conti che ha trovato l’opportunità della festa. Non mandiamo un messaggio sbagliato”.
Il Prefetto di Napoli, Claudio Palomba, ha confermato le parole del sindaco di Napoli dichiarando a Sky che “si tratta di episodi non legati alla festa per lo scudetto”. Smentita anche la notizia dei 200 feriti. Ma dall’uccisione del 26enne sono rimaste ferite anche altre 3 persone che, si ipotizza, fossero in quel momento nello stesso luogo dove è accaduto il fatto. Per fortuna non sono in pericolo di vita.