Allarme pasta, prezzo ingestibile: valori in crescita costante. Il piano per calmierare i costi

Allarme pasta, prezzi alle stelle: il caro vita si fa sentire anche nei supermercati. La situazione è preoccupante. Le prospettive.

È successo con il latte, ora tocca alla pasta e al pane. La situazione nei supermercati italiani è preoccupante: i prezzi sono alle stelle. La spesa per la pasta è aumentata in maniera esponenziale, di conseguenza anche il pane si adegua. Un cambiamento che non fa felici i consumatori: a riportarlo Assoutenti e Codacons, i quali attestano un’ascesa oltre ogni prospettiva sul prezzo medio.

Un piatto con delle fettuccine
L’inflazione arriva nel piatto (AnsaFoto)

Per le famiglie partono all’incirca 25 euro tra pacchi di pasta e scorte. Gli esuberi, poi, non sono contemplati: il prezzo è in crescita del 17,5%. Numeri da capogiro che devono far partire una riflessione. Appena in 12 province italiane il costo della pasta è sotto i 2 euro. Tassi troppo alti che fanno diventare l’economia di sussistenza insostenibile.

Allarme pane e pasta, come combattere l’inflazione: in arrivo Mister Prezzi

Quel che i consumatori non si spiegano è la ragione di questi rincari, dato che – a conti fatti – il prezzo di costo del grano duro e dell’energia si è ridotto. L’abbassamento, però, non si verifica nel carrello. Per questo il Governo è al lavoro sul Decreto Mister Prezzi: provvedimento in cui dovrebbe scattare un’allerta, di fatto il primo banco di prova per il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Italiani pazzi per la pasta
Prezzi in aumento, il carrello scricchiola – Pixabay

Il Messaggero indica che presto potrebbero esserci proteste da parte dell’Associazione Consumatori, quello che preoccupa è che il costo della pasta presente sugli scaffali oggi equivale a lavori fatti 6 mesi fa. Attualmente mangiamo il prodotto di ottobre. Il timore è che, con l’andare del tempo, l’inflazione possa peggiorare le cose.

Ecco perchè serve un calmiere dei prezzi con cui fare i conti. Il rischio è finire come i pastori sardi l’anno scorso. Costretti a dare via il latte in malo modo per protesta: la mancanza di tutele e possibilità blocca le filiere produttive. Uno scenario da evitare categoricamente.

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