La falsa solidarietà di un uomo italiano che per accogliere in casa propria donne in fuga dalla guerra in Ucraina richiede “solo” alcuni parametri valutativi: bellezza e giovinezza. Escluse le ragazze over 35 anni
Mentre la guerra in Ucraina sconvolge intere vite costringendo alla fuga milioni di persone, c’è chi ne approfitta senza farsi alcuno scrupolo. È il caso di un uomo italiano che, vista la devastante situazione di fuga di donne e bambini dal proprio paese, ha deciso di “aiutare” le rifugiate ma solo ad una condizione: essere di bella presenza e possibilmente tra i 18 e i 35 anni.
L’assurdo messaggio del falso benefattore italiano è stato inviato a una giovane ragazza ucraina che, sconvolta dalle parole ricevute, ha dichiarato: “Qui non siamo su Tinder”.
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Sono già 1,6 milioni gli ucraini che dall’inizio della guerra stanno lasciando il proprio paese per cercare riparo dai bombardamenti. Nello strazio di questa gente si nasconde anche chi, dietro la faccia di benefattore, ha altri obiettivi personali.
È la storia di un uomo italiano che si sarebbe detto pronto ad aiutare chi scappa dalla guerra, mostrando solidarietà però solo verso giovani donne ucraine di bella presenza.
Il fatto è stato raccontato da una giovane donna ucraina che un giorno ha ricevuto sul proprio cellulare un messaggio con il testo: “Ciao, Se conoscete delle belle ragazze rifugiate dall’Ucraina che vogliono entrare in Italia fatemelo sapere. Io e i miei amici siamo pronti ad aiutare”.
La ragazza ucraina scioccata da quanto letto ha risposto al messaggio facendo presente che questa situazione non è uno scherzo ne siamo in presenza di una app d’incontri. Ma l’uomo sembra cadere dalle nuvole e fa fatica a capire cosa ci sia di male ad aiutare belle ragazze in difficoltà.
Non contento, il falso benefattore ha poi aggiunto una postilla al suo messaggio, scrivendo alla ragazza, così come riportato da Today: “siamo pronti ad aiutare ragazze che fuggono dalla guerra tra i 18 e i 35 anni di età, ma va bene anche 37-38, se carine. L’importante è che abbiano veramente bisogno di fuggire dalla guerra. È protezione umanitaria, non Tinder”.
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