Omicidio bimbo, strazio del nonno: “Il bambino non voleva…”. Padre accusato di premeditazione

Omicidio Daniele, Davide Paitoni mentre fuggiva ha mandato alla moglie due messaggi vocali: “Il piccolo è al sicuro. Ti ho aggredita per punirti, mi hai rovinato la vita e volevi portarmi via mio figlio”.

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Omicidio del piccolo Daniele, lo strazio del nonno: “Il bambino non voleva andare ma…” – Immagine Twitter

La terribile tragedia di Morazzone (Varese) è una di quelle vicende che lasciano sgomenti. Il piccolo Daniele è morto, ucciso a sette anni dal padre, per vendetta contro l’ex moglie. Un dolore inimmaginabile per scomparsa di un bambino che avrebbe meritato una vita diversa, vittima di una violenza inaudita. Un epilogo che forse si sarebbe potuto evitare.

Il bambino non voleva andare. Noi abbiamo sbagliato a portarlo dal papà. Ma lui aveva il permesso del giudice…”, ha spiegato il nonno materno al Corriere della Sera. “Sto sentendo adesso in televisione. Non so neanche cosa dire”, conclude. Davide Paitoni era agli arresti domiciliari. Il 26 novembre aveva cercato di uccidere con un taglierino un collega, fuori dalla fabbrica di Azzate in cui lavorava. Ma il Giudice, su richiesta dei suoi legali, gli aveva concesso la possibilità di vedere moglie e figlio durante la detenzione a casa del padre Renato, nella sua casa a Morazzone.

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Omicidio Daniele Paitoni, i messaggi del padre all’ex moglie

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Omicidio Daniele Paitoni, i messaggi del padre all’ex moglie – Immagine Twitter

Dopo aver tentato di ucciderla, Davide Paitoni, mentre era in fuga, ha inviato all’ex moglie due messaggi vocali: “Daniele è al sicuro, ti ho aggredita per punirti perché mi hai rovinato la vita e perché volevi portarmi via mio figlio. Intorno all’1.30 del 1 gennaio i Carabinieri hanno ritrovato la sua Golf lasciata a bordo strada a Varese.

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All’interno dell’autovettura lui non c’era. Poi grazie a un Gps è stato possibile tracciarne gli spostamenti e seguirne la fuga sul colle Sant’Elia. Arrestato dai Carabinieri di Varese, aveva con se un coltello e dosi di cocaina. Mentre veniva immobilizzato, come ricostruito nel fermo dal Pm Luca Petrucci, urlava “sparatemi”.

Davide Paitoni, premeditazione e motivi abbietti contestati nel fermo

Intanto si apprende che nel fermo notificato a Davide Paitoni, domenica pomeriggio, per l’omicidio del figlio Daniele e per il tentato omicidio della moglie Silvia, il Pm Luca Petrucci contesta anche la premeditazione e l’aver agito per ‘motivi abbietti’. Poiché avrebbe agito per vendetta nei confronti della moglie, dalla quale si sta separando e che aveva già presentato due denunce per maltrattamenti contro di lui.

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