Serie A, cambia lo sponsor: perché i marchi saranno dietro le spalle

Sponsor sulle maglie, dai costi alle royalties. Ecco perché in futuro i marchi potrebbero essere dietro alle spalle.

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Serie A, cambia lo sponsor: perché i marchi saranno dietro le spalle

Il costo medio di una maglia di una squadra di calcio di Serie A è tra i più alti tra quelli dei maggiori campionati del vecchio continente. Le società non guadagnano direttamente dalla vendita dei kit da gioco, il grosso dell’incasso matura in precedenza, al momento della firma con lo sponsor tecnico. I club, dunque, vanno alla ricerca di sponsor tecnici disposti a investire somme sempre maggiori per produrre le divise da gioco, con la conseguente crescita delle cifre che i tifosi sono costretti a pagare per acquistare maglie e indumenti della propria squadra del cuore.

Ma le società ricevono introiti anche dalle partnership commerciali, con quattro spazi monetizzabili sulle divise da gioco: due sul davanti (main sponsor e co-sponsor), uno sul retro e uno sulla manica. Non tutti i club occupano tutti gli slot disponibili, anzi le maglie di tre società non hanno neanche lo sponsor principale: Genoa, Spezia e Venezia.

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Sponsor sulle maglie, perché in futuro i marchi potrebbero essere sulle spalle

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Sponsor sulle maglie, perché in futuro i marchi potrebbero essere sulle spalle

Da diversi anni le società concludono accordi commerciali con aziende e brand per sponsorizzazioni sul retro delle divise, il back jersey sponsor. Il motivo è semplice, ricevere più introiti per far fronte a una crisi economico finanziaria che ormai da tempo attanaglia il mondo del calcio. Spesso veri e propri accordi commerciali mordi e fuggi. Un mese, a volte due, in alcuni casi addirittura singoli match.

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Oggi si inizia a ragionare su partnership più a lungo termine. L’ipotesi su cui si sta ragionando è quella di eliminare lo sponsor principale (quello sul petto). Il motivo per cui potrebbe essere tolto riguarderebbe la scelta di privilegiare una politica di espansione finanziaria che si sviluppi attraverso accordi duraturi con società definite.

Di seguito la classifica completa dei ricavi da sponsor di maglia delle 20 società di Serie A:

  1. Juventus – 57 milioni di euro (Jeep, Cygames, Bitget)
  2. Fiorentina – 26,2 milioni di euro (Mediacom, Estra, Prima.it)
  3. Inter – 26 milioni di euro (Socios, DigitalBits, Lenovo)
  4. Sassuolo – 18 milioni di euro (Mapei)
  5. Milan – 15 milioni di euro (Emirates, BitMEX)
  6. Napoli – 11 milioni di euro (Lete, MSC, Amazon, Floki)
  7. Lazio – 8 milioni di euro (Binance, Frecciarossa)
  8. Roma – 8 milioni di euro (DigitalBits, Hyundai)
  9. Atalanta – 7 milioni di euro (Radici, Plus 500, Automha, Gewiss)
  10. Cagliari – 4 milioni di euro (Tiscali, Regione Sardegna, Arborea, Ichnusa)
  11. Torino – 4 milioni di euro (Beretta, Suzuki, EdiliziAcrobatica, N.38 Wuber)
  12. Bologna – 3 milioni di euro (Selenella, Facile Ristrutturare, Scala, Illumia)
  13. Sampdoria – 1,9 milioni di euro (Banca Ifis, Regione Liguria, Evo, Ibsa)
  14. Udinese – 1,9 milioni di euro (Dacia, Prosciutto San Daniele, Bluenergy)
  15. Empoli – 1,6 milioni di euro (Computer Gross, Sammontana, Saint-Gobain, Contrader, Pediatrica)
  16. Hellas Verona – 1,5 milioni di euro (Sinergy, Restructure 5.0, Vetrocar)
  17. Genoa – 1 milione di euro (Regione Liguria, Synlab, LeasePlan)
  18. Salernitana – 1 milione di euro (Re d’Italia Art, Caffè Motta, Etè, Distretti Ecologici)
  19. Spezia – 1 milione di euro (Regione Liguria, Iozzelli Piscine, Bitci)
  20. Venezia – 0,6 milioni di euro (Becher, DR Automobiles Group)

 

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