Pantani, terza inchiesta sulla morte: indaga la Procura di Rimini

Riaperta per la terza volta l’inchiesta sulla morte di Marco Pantani. Si tratta di un fascicolo per omicidio, al momento contro ignoti. La Procura di Rimini torna a indagare dopo l’invio dell’informativa della Commissione parlamentare antimafia del 2019. 

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Pantani, terza inchiesta sulla morte: indaga la Procura di Rimini

Un fascicolo per omicidio contro ignoti. Il terzo aperto dalla notte di San Valentino del 2004, quando Marco Pantani fu ritrovato morto nella sua camera del residence Le Rose di Rimini. L’inchiesta scatta dopo l’invio dell’informativa della Commissione parlamentare antimafia al Tribunale di Rimini del 2019 a seguito delle testimonianze rilasciate da amici degli amici sulla morte del ciclista.

Indagano il Procuratore Capo della Repubblica Elisabetta Melotti e il Sostituto Procuratore Luca Bertuzzi, di fronte ai quali, alcune settimane fa, si è seduta la signora Tonina, mamma di Pantani, accompagnata dall’Avvocato Fiorenzo Alessi.

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Pantani, le nuove indagini della Procura di Rimini

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Pantani, le nuove indagini della Procura di Rimini

La seconda inchiesta sulla morte di Marco Pantani si concluse nel 2016 con l’archiviazione disposta dal Gip Vinicio Catarini, poiché l’ipotesi di omicidio era una “mera congettura fantasiosa. La morte del Pirata fu causata dall’assunzione certamente volontaria di dosi massicce di cocaina e farmaci antidepressivi.

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Nel 2017 la Cassazione ritenne legittima la decisione del Gip di archiviare il caso. Ma nel 2019 le dichiarazioni di Fabio Miradossa, il suo spacciatore, hanno gettato nuove ombre sulla vicenda. Marco è stato ucciso. L’ho conosciuto 5-6 mesi prima che morisse e di certo non mi è sembrata una persona che si voleva uccidere. Era perennemente alla ricerca della verità sui fatti di Madonna di Campiglio. Ha sempre detto che non si era dopato, ha dichiarato Miradossa in un’audizione poi parzialmente secretata.

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