Saman Abbas, a due anni dalla morte restituita la salma: le ipotesi sul funerale

Dal violento omicidio della 18enne pakistana Saman Abbas sono trascorsi due anni. Oggi arriva il via libera della Corte d’Assise per la restituzione della salma. Si potranno celebrare i funerali

Nel corso della mattinata di oggi durante il processo per il delitto della 18enne Pakistana Saman Abbas avvenuto a Novellara nel 2021, sono due le comunicazioni importanti rilasciate dalla presidente della Corte d’Assise Cristina Beretti. La prima riguarda la mail arrivatale ieri, giovedì 9 novembre, nella quale ha ricevuto da parte della Procura dei minori un provvedimento in cui si spiega perché ha deciso di non iscrivere il fratello minore di Saman, Alì Haider, nel registro degli indagati.

Omicidio Saman Abbas
Saman Abbas e il processo in corso a Reggio Emilia: cosa sta accadendo (ANSA)

La seconda, invece, riguarda la restituzione della salma della giovane ragazza uccisa tra il 30 aprile e il primo maggio di due anni fa a Novellara e sepolta in una buca. Il corpo ritrovato solo un anno e mezzo dopo l’omicidio ora potrà essere finalmente consegnato per i funerali.

Saman Abbas, la salma restituita due anni dopo la morte. Ora si potranno svolgere i funerali della 18enne

La presidente della Corte d’Assise di Reggio Emilia ha così rilasciato il nulla osta, per quanto di propria pertinenza, alla restituzione della salma della 18enne Saman Abbas. Il corpo della giovane, uccisa dai familiari nel 2021, ritornerà finalmente a casa dove potranno essere svolti i funerali.

Saman Abbas
Omicidio Saman Abbas, la salma della 18enne pakistana sarà restituita: al via l’organizzazione dei funerali a distanza di due anni dalla morte. (ansa) free.it

La decisione della Corte arriva in seguito alla conclusione degli accertamenti sul cadavere di Saman Abbas. La notizia data dalla presidente della Corte Cristina Beretti durante il corso del processo è stata ascoltata dai cinque familiari della vittima 18enne, tutti imputati per omicidio: il padre della 18enne Shabbar, la madre Nazia, attualmente latitante, lo zio Danish e i due cugini Nomanulhaq Nomanulhaq e Ijaz Ikra.

Inoltre, dalla lettura degli atti d’indagine, così come dagli interrogatori al fratello di Saman posti durante il corso dell’udienza, la Corte ha spiegato che a suo carico “non emergono elementi per ipotizzare un coinvolgimento nell’omicidio e nella soppressione del cadavere della sorella, ammazzata a Novellara”.

La testimonianza di Ali Heider

Nel corso della sua testimonianza rilasciata durante l’udienza del processo per l’omicidio della sorella Saman, Ali Heider aveva sottolineato: “Voglio dare giustizia a mia sorella”. Il 18enne, all’epoca dei fatti ancora minore, è stato ascoltato proprio in Corte d’Assise a Reggio Emilia, dove ha risposto ai quesiti posti dal difensore legale dello zio Danish, imputato insieme ad altri 4 familiari per il delitto Abbas.

Già in precedenza il fratello di Saman aveva rilasciato alcune dichiarazioni spontanee ammettendo di sapere ma di essere stato in silenzio perché così gli avevano intimato il padre e la madre. Per tale ragione il giovane ha ammesso di aver avuto tanta paura di parlare.

Ora la decisione positiva, insieme a quella della restituzione della salma della sorella Saman, di non essere ritenuto coinvolto nell’omicidio della 18enne.

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