500 euro di mancia sono pochi, turista italiano rincorso dal cameriere: voleva mille euro

La disavventura accaduta a un turista italiano a Sanit Tropez rincorso da un cameriere per la mancia ritenuta misera, solo 500 euro, sconvolge. Ecco quanto pretendeva il dipendente del ristorante

L’estate 2023 verrà ricordata dai turisti in vacanza per i prezzi folli pagati nei locali e ristoranti d’Italia. Ma non solo nel nostro Bel Paese si rischia di pagare tutto, anche l’acqua del rubinetto e un piattino in più per una bimba. Questa volta a far discutere nelle troppe storie di scontrini vergognosi è la Costa Azzurra.

500 euro mancia
500 euro per una mancia, cameriere rincorre turista italiano, è troppo poco (free.it)

A Saint Tropez un turista italiano è stato rincorso da un cameriere. La motivazione è scioccante: il cliente avrebbe lasciato una mancia ritenuta dal dipendente troppo misera: “solo” 500 euro. Così il cameriere insegue il cliente “facoltoso” e avanza la sua richiesta, almeno il doppio per la mancia. Ed è subito scandalo.

500 euro di mancia non bastano al cameriere. Turista italiano inseguito a Saint Tropez

Tra le tante (troppe) storie di scontrini che questa estate pazza ha portato agli onori della cronaca, fa discutere un nuovo caso. Spunta il cameriere francese che a un cliente italiano ritenuto ricchissimo, chiede una mancia doppia. Il turista nostrano aveva però lasciato sul tavolino di un ristorante della Costa Azzurra ben 500 euro, pochi per il cameriere che non esita a rincorrere il cliente per chiedergli altri soldi.

500 euro mancia
500 euro pochi per una mancia. Cameriere rincorre cliente italiano a Saint Tropez per chiedergli altri soldi (free.it)

Per il lavoratore la mancia lasciata al locale non era all’altezza delle aspettative. Il caso finisce sui giornali locali e, insieme agli altri già assurdi casi degli scontrini della vergogna, diventa l’emblema dell’estate 2023. Secondo quanto riportato da il Messaggero, il dipendente del locale avrebbe rincorso il ricco italiano fino al parcheggio del ristorante di Saint Tropez. Il cliente dopo aver cenato avrebbe lasciato una mancia di 500 euro. Una cifra considerata “misera” e non all’altezza del caso.

Così il turista è stato invitato a fare dietro front e rimediare alla “svista” con un secondo passaggio di carta di credito per raggiungere almeno i mille euro di mancia. L’assurda vicenda è stata poi raccontata da un amico francese del ricchissimo italiano che avrebbe dichiarato di non voler mai più mettere piede a Saint Tropez.

L’inchiesta sui locali extra lusso

Questo episodio, l’ennesimo che si racconta questa estate, ha dato l’avvio, secondo quanto riporta il quotidiano francese Nice Matin, a un’inchiesta sui locali di lusso e il modo di lavorare fuori dalle “normali” regole. Come riporta anche Leggo, una persona informata sui fatti avrebbe riferito che: “Diversi ristoranti, bar e bistrot si riservano il diritto di non prenotare un tavolo a clienti giudicati non abbastanza ricchi o generosi. Alcuni avrebbero un vero e proprio database dei clienti, con annessa lista nera per quelli considerati un po’ troppo avidi con le mance. Da qui, il rifiuto al momento della prenotazione del tavolo, con la classica: Siamo al completo fino a fine mese”.

Per ciò che riguarda il caso del turista italiano in Costa Azzurra, il sindaco di Saint Tropez è stata costretta ad ammettere che il limite è stato superato. La prima cittadina, infatti, ha programmato una riunione di fine stagione convocando tutti i commercianti della città per ridiscutere delle pratiche di accoglienza alla clientela, palesemente sfuggite di mano questa estate.

Ma al centro del dibattito nel Comune francese non sono finite solo le mance che, ricordiamo non sono obbligatorie in Francia poiché comprese nel prezzo, ma anche l’abuso del “minimum spending”, ovvero i tavoli riservati solo alla clientela che decide di spendere non meno di una determinata somma imposta dal locale. Tale pratica è stata considerata dalla stessa sindaca “simile all’estorsione, quasi una forma di racket” che con il tempo è diventato sempre più legale in Francia.

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