2 euro per un piattino, è successo ancora: nuovo scontrino della discordia. La replica dell’osteria

E’ successo di nuovo in un locale, 2 euro pagati per un piattino. Il fatto accaduto in un’osteria di Finale Ligure segue quello dei due due euro di un toast diviso a metà e conteggiati nello scontrino in un bar. E’ polemica sui social

E’ un’estate strana (e carissima) questa del 2023 dove si paga tutto: anche due euro per aver chiesto un piattino al ristorante. E dopo lo scontrino della “vergogna” presentato ad un cliente in un bar sul lago di Como con il sovrapprezzo di 2 euro per aver diviso un toast a metà, ora scoppia un altro caso simile.

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Due euro pagati per un piattino, scoppia lo scandalo dopo il caso del toast diviso a metà (@instagram) free.it

Un’osteria aggiunge 2 euro al conto di una famiglia per aver chiesto un piatto in più per far assaggiare delle trofie al pesto ad una bambina. Di questo passo non farebbe più notizia neanche uno scontrino con il prezzo aggiuntivo per l’aria che si è respirata.

L’ultima vicenda scandalosa è accaduta a Finale Ligure finendo sui social grazie ad un post pubblicato dalla giornalista Selvaggia Lucarelli che, incredula, ha mostrato l’assurdo scontrino. Ma la risposta del proprietario dell’osteria non si fa attendere. E scoppia il dibattito.

2 euro per un piattino. Scoppia la polemica social

L’estate dei rincari non guarda in faccia nessuno. Un paio di giorni fa la polemica è nata dalla provincia di Como, dove un bar ha ritenuto opportuno far pagare ad un cliente due euro in più per dividere un toast a metà.

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Due euro per un piattino. La vicenda accaduta a Finale Ligure e portata sui social da Selvaggia Lucarelli (@instagram) free.it

Oggi, un altro caso simile arriva da un’osteria di Finale Ligure, dove sempre due euro sono stati addebitati per fornire un piattino vuoto da usare per far assaggiare un primo piatto a una bimba. I due episodi accaduti a distanza di pochissimo tempo l’uno dall’altro hanno scatenato il dibattito sui social.

In modo particolare l’ultimo episodio portato alla luce in un post da Selvaggia Lucarelli che sui social ha pubblicato lo scontrino dove in una delle varie voci spunta quello relativo a un “piattino condivisione”. Lo scontrino fiscale riporta la data del mese di luglio. La cena è stata consumata presso l’osteria “Del Cavolo” a Finalborgo in Liguria. Così la giornalista spiega nel post: “Un piatto di trofie al pesto 18 euro, la mamma chiede un piattino per farne assaggiare un po’ anche alla bambina di tre anni che ha già mangiato. Sul conto le mettono due euro per il piattino. Tra l’altro avendole già messo in conto il coperto”.

La risposta dell’oste

Il caso dei due euro pagati in più per il piattino condiviso ha generato un grande dibattito social tale da far intervenire anche il governatore della Liguria Giovanni Toti, che ha detto in riferimento agli osti: “questo extra per me è sbagliato”. Ma il titolare dell’attività presa di mira non è rimasto in silenzio e ha replicato alle critiche ricevute.

Al Secolo XIX, la proprietaria del ristorante Ida Germano spiega che l’osteria in questione ha pochi posti a sedere, tra una quindicina all’esterno e 10 all’interno. “La signora che ha postato lo scontrino l’abbiamo fatta accomodare a un tavolino da tre perché erano due adulti e una bimba. Hanno ordinato un solo piatto di trofie al pesto e uno di acciughe fritte e hanno chiesto due piattini di condivisione per entrambi. Quindi di piattini in tutto ne hanno avuti 4, non uno, e ne abbiamo fatto pagare solo uno perché la lavastoviglie e il lavapiatti li paghiamo anche noi…”.

Poi l’oste continua aggiungendo altre motivazioni: “Ho 4 tavolini fuori, non molti, e se ne lascio uno da tre a persone che fanno un ordine da uno, perché primo e secondo sono praticamente per uno solo, mi dovrei preoccupare del piattino da 2 euro? Peraltro i prezzi, delle portate e del servizio, sono scritti chiari ed esposti sia fuori che sul menù, quindi chi ci sceglie li conosce e può decidere se andare altrove o restare”.

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