Il Decreto Lavoro continua a far discutere, ma nella nuova riforma saranno protagonisti anche gli over 67: la gestione delle pensioni.
Il Decreto Lavoro passa dalla Garanzia per l’Inclusione: la nuova misura che sostituirà il Reddito di Cittadinanza fa discutere, mentre la politica e l’opinione pubblica viaggiano su due binari opposti, a festeggiare – limitatamente alle condizioni – potrebbero essere i pensionati perchè se è vero che la riforma delle pensioni minime potrebbe andare in soffitta a causa delle correzioni di bilancio, è altrettanto plausibile e auspicabile una domanda che possa consentire ai nuclei familiari che hanno in casa Over 67 di ricevere una maggiorazione pari a 180 euro sulla pensione minima.
Si passa da 600 a 780 euro: upgrade atteso e auspicabile, ma la bozza del Decreto è ancora al vaglio. Il piano è in fase di costruzione: secondo le indiscrezioni, l’assegno per chi supera i 67 anni di età potrebbe salire a 7560 euro annui. A questi vanno aggiunti altri 150 euro qualora il nucleo familiare si trovi in una casa soggetta a canone di locazione.
Pensioni, richieste in aumento: la Garanzia per l’Inclusione fa impennare gli importi
Tutti aspetti ancora da valutare in attesa che la norma prenda il via e venga depositata in Gazzetta Ufficiale. Il fine del Governo resta quello di garantire una discontinuità con il passato senza dimenticare i meno abbienti. Il Reddito di Cittadinanza alla vecchia maniera va in pensione, ma in tema di congedi le persone anziane non verranno lasciate sole.
Almeno sulla carta perchè occorre valutare le reazioni da fuori: la politica estera preme, come se non bastasse lo “schiaffetto correttivo” che l’Europa ha dato all’Italia in termini di disavanzo. Un buco di 15 miliardi da sanare per evitare ripercussioni. Giorgetti storce il naso all’Economia, ma dall’Unione non potevano fare altrimenti.
In questo contesto i pensionati potrebbero comunque trovare una mano tesa, sempre rispetto all’ISEE e alla situazione fiscale, che non era così scontata fino a qualche mese fa. Visto che la riforma pensioni potrebbe rimanere nel congelatore a causa del taglio del cuneo fiscale che si sta rivelando una matassa non da poco.