Pensioni a rischio, il nuovo patto di stabilità fa crollare la riforma: un buco da 15 miliardi

Pensioni, la riforma traballa: il motivo è il nuovo patto di stabilità, mettere insieme i pezzi non è facile. Le prospettive del Decreto.

L’Italia deve fare i conti con l’Unione Europea, in tutti i sensi. Il rischio concreto è che possa saltare il banco: i rapporti tra lo Stivale e gli Stati membri sono ottimi, ma di mezzo c’è altro. In primis il PNRR e poi il patto di stabilità che stabilisce la posizione del Paese. L’Italia non è messa bene, è stata definita una correzione di 15 miliardi.

Giorgia Meloni
Meloni alle strette con il patto di stabilità (ANSA)

Significa inseguire ancora per cercare di rimettersi in pari: l’agenda è fitta, in special modo per quanto riguarda le cose da fare. È possibile stimare poco altro, se non la rabbia di Giorgetti – Ministro dell’Economia – che all’Europa ha chiesto un po’ di clemenza. Non regge più neanche la contingenza del conflitto Russia-Ucraina, dato che esiste per tutti, bisogna rialzarsi.

Pensioni e Irpef in bilico: il patto di stabilità cambia i piani

Insieme e con metodo. Una modalità che, però, rischia di mandare in soffitta parecchie cose: in primis la riforma di pensioni e l’Irpef, con relativi tagli da effettuare. Questo significa promesse non mantenute: argomenti cardine, portati in campagna elettorale, che vengono meno a causa delle istanze europee.

Meloni
L’Italia prova a fare il punto su pensioni e Irpef (ANSA)

Paletti che bisogna rispettare, Meloni e Giorgetti forse questo lo sapevano, ma adesso ci mettono la faccia. L’importante è non rimettercela, ma le sorti della politica interna sono un’altra cosa. Sul piano estero Meloni cerca di mettere insieme i pezzi fra un incoraggiamento a Zelensky una rassicurazione – oggettiva, ma non si sa fino a che punto presente – al resto dell’Europa.

Il Def come spartiacque

L’Italia c’è, che tradotto vuol dire trovare risorse all’interno del bilancio sacrificando altri capitoli di spesa. Il fondo del barile non è un’opzione, cercare di fare tutto il possibile, invece, sì. Continuare a camminare sul filo del Def è l’unica soluzione, anche se estremamente precaria, con le opposizioni che chiedono conto (anche loro) in Senato per mettere nero su bianco la situazione.

Superbonus Giorgetti
Giorgetti non arretra (ANSA)

Il Governo è davanti a una vera e propria prova di forza: se non riesce a mantenere le riforme programmate, si tratterebbe di un passo indietro importante. E non sarebbe neppure l’unico, mentre si cerca una soluzione per non tagliarsi le ali e il futuro che passa dalla credibilità politica. Non contano (solo) i sondaggi, servono (soprattutto) i buoni propositi.

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