Giorgia Meloni fa muro, il Presidente del Consiglio contro gli stereotipi: “Ecco com’è andata a Cutro”

Giorgia Meloni affronta le conseguenze dopo la strage di Cutro. La situazione è tesa, il Premier fa chiarezza sul ruolo del Governo.

Giorgia Meloni torna a parlare dopo la strage di Cutro. La morte di 79 migranti, per via di un viaggio in mare finito male, scuote l’opinione pubblica e le istituzioni. Nel mirino finiscono proprio loro perché gli attacchi reiterati – dalle opposizioni e una parte di opinione pubblica – si basano sul fatto che l’Italia poteva e doveva fare di più in termini di soccorso.

Giorgia Meloni Sanremo
Giorgia Meloni risponde alle accuse dopo la strage di Cutro (ANSA)

Gli esponenti di Governo, in primis il Ministro dell’Interno Piantedosi, sono stati oggetto di critiche. Anche nell’ultimo Consiglio dei Ministri – tenutosi nel crotonese – non sono mancati i gesti di disappunto da parte della cittadinanza con scritte lungo la Statale 106 non proprio al miele: “La politica arriva, i morti rimangono” si leggeva per strada.

Giorgia Meloni netta su Cutro: “L’Italia non si è girata dall’altra parte”

Un cammino che Meloni decide di percorrere senza sosta e gettandosi a capofitto nelle critiche, provando a rispondere punto per punto: una situazione gravosa che il Premier ha difeso al meglio, facendo pressione sul ruolo dell’Italia. Stavolta con lei c’era anche il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini: “Non accettiamo – dicono – che una parte della stampa e dell’opinione pubblica pensino che ci siamo girati dall’altra parte. Questa è stata una situazione spiacevole, ma nessuno guarda gli altri salvataggi che l’Italia compie. Queste ricostruzioni non le accetto, ma non per la credibilità mia. Bensì per la Nazione che io rappresento”.

Giornata della Memoria, le parole di Giorgia Meloni
Il Presidente del Consiglio chiarisce il ruolo dell’Italia sull’immigrazione

Una stoccata che non passa inosservata, come dimostrano le reazioni al punto stampa allestito in loco che fanno ancora eco perchè Meloni tiene la barra dritta. Niente da fare riguardo a illazioni di qualunque tipo. Si continua con il disegno di Legge sull’immigrazione clandestina: pene severe per gli scafisti, allargamento delle maglie per gli immigrati regolari.

Il Partito Democratico parla di “propaganda sovranista”, ma dietro c’è dell’altro: in primis la necessità di recuperare terreno in merito a una questione su cui il Governo ha arrancato per diversi giorni. Citare le parole del Papa sugli immigrati non è servito a molto, allora il Presidente del Consiglio rincara la dose. Stavolta il messaggio è arrivato a destinazione: il Governo dice no alle speculazioni, ma la questione migratoria è ancora aperta.

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