Bruno Astorre, continuano gli aggiornamenti sull’incresciosa vicenda riguardante la morte del senatore: i retroscena.
Bruno Astorre, l’Odissea continua. Il senatore del PD, trovato morto venerdì scorso al Senato, è al centro delle indagini. La dipartita – nell’ufficio di Palazzo Cenci – ha aperto numerosi scenari su cui si sta cercando di fare chiarezza. Aperto un fascicolo per suicidio, un atto dovuto di cui bisogna capire le ragioni. Ricostruire, mettere insieme i pezzi per cercare di dare una logica laddove apparentemente non sembrerebbe esserci.
Astorre non avrebbe fornito spiegazioni, né tantomeno bigliettini, per quanto riguarda il gesto estremo che avrebbe compiuto. Ci sono possibilità che indichino con chiarezza come l’uomo possa essersi buttato dalla finestra del proprio ufficio. Dalle ricostruzioni alle poche certezze si cerca di andare a ritroso per avere un quadro complessivo della situazione: già nel mese di febbraio era stato sventato un tentativo di suicidio.
Astorre venne preso in extremis sul cornicione prima che si lanciasse nel vuoto. Questo è quanto si apprende da persone vicine all’uomo che non ha fatto in tempo a compiere 60 anni. Dopo il primo tentativo di porre fine alla propria vita, segue un ricovero al Policlinico di Tar Vergata. Astorre ne esce relativamente bene e rassicura i propri cari che tutto tornerà nei ranghi. Una vita secondo i piani, evidentemente non i suoi: nell’arco di una settimana, da un venerdì all’altro, il bis. Secondo tentativo riuscito tra lo sgomento generale.
Una vita apparentemente piena, ma con tanti sospesi. Le ultime chiamate ad amici e colleghi per fare il punto della situazione. Lavoro, solo lavoro, ma nessuno sospettava o aveva idea che una normale giornata potesse diventare una tragedia. In queste cose non c’è mai alcun preavviso, ma quello che ha lasciato di stucco è l’apparente tranquillità con cui l’uomo avrebbe programmato il tutto.
Un ultimo saluto all’autista, con relativa comunicazione per il viaggio di ritorno a casa: tratta che non si è mai compiuta, quell’ultimo viaggio Bruno Astorre ha preferito farlo verso un’altra destinazione. Per molti il rimpianto più grande resta non averlo capito prima.
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