IPhone 14, come funziona la nuova truffa | Cosa non fare per evitare il peggio

IPhone 14, l’ultima frontiera della telefonia causa anche qualche dispiacere: è successo a un 25enne di Avellino. La truffa.

IPhone 14, tutti lo vogliono ma pochi possono permetterselo. I costi Apple sono, per definizione, maggiorati: l’ultimo esempio dell’azienda dimostra che pagare qualcosa in più garantisce anche tutele sulle funzioni e le relative possibilità da offrire al cliente. Chi più spende, meno spende, insomma.

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La truffa online attanaglia i consumatori (ANSA)

La differenza, portafogli alla mano, però, non la fanno i proverbi: c’è sempre qualcuno che vuole tentare strade alternative, anziché recarsi presso i canali tradizionali e autorizzati di commercializzazione. I motivi più gettonati sono sempre gli stessi: rapidità e risparmio. Chi intraprende vie traverse spera di metterci meno tempo e risparmiare qualche euro. È successo a un 25enne di Avellino che ha risposto a un annuncio sul Web: “IPhone 14 a 400 euro”.

IPhone 14, la truffa online spopola: cosa evitare per non cadere nel raggiro

Il ragazzo ha fatto tutta la trafila per procedere all’acquisto, salvo poi vedersi respingere il bonifico: la procedura non andava a buon fine. Il 25enne ha riprovato per ben 90 volte. La truffa informatica è stata sgominata dall’Arma dei Carabinieri dopo che il ragazzo – insospettito – si è recato in caserma. A gestire tutto due persone dalla provincia di Siracusa: crackavano il sistema e il pagamento risultava fallito. Era, ovviamente, tutto a posto. 35mila gli euro persi dall’ignaro 25enne.

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iPhone 14, il raggiro milionario che ha rovinato gli utenti (ANSA)

Le autorità stanno verificando se il raggiro abbia radici più profonde. In Rete circola di tutto, per questo le autorità competenti invitano sempre a fare attenzione. Diffidare dalle imitazioni e dai siti Web non accertati: se si vuole ricorrere al commercio on-line, utilizzare sempre le piattaforme di riferimento a cui – tra le altre cose – si appellano anche le aziende.

La Apple, nello specifico, ha accordi con diversi siti e-commerce. Per quanto riguarda l’usato, la situazione è più complessa ma ugualmente gestibile: controversie come quella di Avellino sembrano essere reiterate in un settore dall’offerta sempre crescente e la domanda così alta, i rischi sono dietro l’angolo.

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