Il coraggio della campionessa di scacchi Sara Khademalsharieh | La protesta diventa virale

Le proteste in Iran si ripetono e superano i confini nazionali: il gesto della campionessa di scacchi Sara Khademalsharieh lascia il segno. Cosa ha fatto la 25enne. 

Il regime iraniano sta ricevendo ormai da tempo diversi attacchi mirati per proteste contro le imposizioni rivolte alle donne. Ed ecco qui che emerge una nuova foto in grado di scatenare il dibattito. Appartenente sembrerebbe non esserci qualcosa di strano, ma la realtà è ben diversa da quella vista.

Sara Khademalsharieh proteste Iran
Il coraggio della giovane Sara Khademalsharieh, il gesto della campionessa di scacchi (Immagine Rete)

L’immagine circolata in Rete ha sorpreso più di qualcuno e mostra la 25enne Sara Khademolsharieh, campionessa di scacchi appartenente all’Iran Chess Team, compiere qualcosa di inaspettato, specialmente in un Paese come quello in cui vive. Il suo gesto è diventato virale e ha raccolto numerose condivisioni, consensi e messaggi che hanno fatto il giro del web in pochissimo tempo.

Ragazza dell’Iran senza velo, la storia di Sara Khademalsharieh e le proteste

Sara Khademalsharieh è una ragazza che ha giocato senza velo e partecipato alla competizione, davanti ad una scacchiera, indossando un maglione blu. L’evento si è tenuto ad Almaty, in Kazakistan, opponendosi in maniera pubblica alla dittatura del governo diretto da Ali Khamenei, guida suprema in Iran.

Rifiuto nell’indossare l’hijab, con tanto di conseguenti rischi per la vita e anche per la carriera. La ragazza non è nuova a tali proteste e già qualche anno fa era stata interdetta dalle competizione per essersi opposta ad indossare il velo. Non è il primo caso di proteste che si ripetono in Iran, specialmente sul fronte delle sportive che hanno detto NO al regime iraniano.

Khademalsharieh proteste Iran
La storia della campionessa di scacchi Sara Khademalsharieh: il gesto diventa virale (Immagine Rete)

Basti ricordare l’episodio del’atleta iraniana Elnaz Rekabi che aveva di recente gareggiato a Seul senza velo. Nel caso specifico, infatti, la donna ha subito gravi minacce, con tanto di casa di famiglia rasa al suolo dopo la vicenda. Il presidente Ebrahim Raisi ha invece di recente rivolto nuove minacce contro chi si oppone alla polizia morale e all’intero governo.

Non mostreremo misericordia al nemico. le braccia sono aperte a tutti coloro che sono stati ingannati“, commenta Raisi riferendosi ai manifestanti che stanno ripetendo decine di proteste.

I numeri sulle vittime del regime

L’agenzia stampa Harana si occupa dei diritti umani e ha stimato oltre 500 morti dopo le proteste inscenate avvenute in seguito alla morte di Mahsa Amini. Sono 69 i bambini uccisi – ultima la piccola 12enne Saha Etebari – oltre 1.200 i movimenti di protesta avvenuti per le strade del Paese, precisamente in 161 città.

Il governo centrale parla invece di “attacchi cospiratori da parte dei nemici“. Al momento l’associazione parla di due ragazzi di recente giustiziati, 26 in attesa di esecuzione, 664 gli studenti arrestati.

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