Proteste Iran, violenza senza fine: uccisa una 14enne | La scoperta sconvolge

Le proteste in Iran continuano e adesso la tensione sale alle stelle: la morte di una giovane di soli 14 anni è raccapricciante. Perché la storia di Masooumeh sconvolge. 

La situazione in Iran si fa sempre più complicata e adesso emerge una nuova morte, questa volta la protagonista ha 14 anni. La minorenne è stata identificata grazie all’utilizzo delle immagini di videosorveglianza a scuola. Sarebbe stata arrestata per un gesto in classe, poi la tragedia.

Iran proteste
La violenza della polizia morale durante le proteste in Iran, ora la tragica morte di una 14enne

A rilanciare la denuncia è il Center For Human Rights in Iran che ha parlato della terribile vicenda. I motivi dietro la sua morte potrebbero scatenare una nuova ondata di proteste, specialmente dopo quanto annunciato dalla Ong che si occupa di diritti civili.

Iran, uccisa 14enne | La scoperta in ospedale è sconvolgente

La ragazza è morta in quanto avrebbe tolto il velo in classe, in segno di protesta, per opporsi a tutto quello che sta accadendo nel Paese. Sarebbe stata presa prima in custodia dalla polizia, poi trasferita in ospedale e proprio qui la scoperta raccapricciante: sul corpo della giovane trovate lacerazioni intime, poi il decesso. La violenza è sempre più forte e fra intimidazioni e arresti le milizie iraniane continua ad aumentare la tensione.

Iran regime proteste
Ormai da settimane non si placano le proteste in favore del popolo che vive in Iran

Il caso è stato rilanciato anche dal New York Times che ha deciso di identificare Masooumeh con il suo solo nome. Una scelta coraggiosa, quella di togliersi il velo in aula, ma le registrazioni del sistema di videosorveglianza hanno causato l’intervento della polizia.

Dalla morte di Mahsa Amini tutto è cambiato

Con l’uccisione di Mahsa Amini, giovane morta per non aver a sua volta indossato correttamente il velo, ha fatto partire in tutto l’Iran una lunga e accesa forma di proteste di piazza. Centinaia le persone arrestate, migliaia quelle ferite per strada, con tanto di terribile inchieste per spiegare le violenze.

Majidreza Rahnavard, la dottoressa Aida Rostami e Mohsen Shekari sono soltanto alcuni dei nomi circolati in Rete. Tutti diventano testimoni e vittime della repressione violenta condotta dalla polizia in Iran. Decine di persone condannate a morte, appelli online prima di morire, tutti giovani con la speranza di un futuro migliore. Ed è proprio da mesi che la magistratura chiede alla polizia morale di agire senza fermarsi, con tanto di condanne e pene di morte per i manifestanti che si oppongono al regime.

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