Bonus 150 euro, Meloni taglia tutto: quando arriva la stangata ai contribuenti

Bonus 150 euro, la misura non verrà prorogata: Giorgia Meloni sembra decisa a fare quel che aveva promesso in campagna elettorale.

Niente più aiuti. Questa la certezza, Giorgia Meloni va avanti per la propria strada: ennesima dimostrazione di fermezza da parte del Premier, viene da chiedersi a scapito di chi ma la neo eletta Premier ha le idee chiare. Basta bonus e assistenzialismo: vanno incentivate contromisure per i più deboli, ma niente aiuti una tantum. Il Decreto Aiuti Quater, dunque, si prepara a salutare il “vecchio” bonus da 150 euro ai redditi inferiori di 20mila euro.

Giorgia Meloni tasse e pensioni
Giorgia Meloni rebus sui bonus (ANSA)

Contribuenti costretti a fare a meno di una delle ultime misure introdotte dal Governo Draghi: l’ex BCE aveva promesso e garantito prima 200 euro a chi non percepiva più di 35mila euro e poi una seconda tranche con 50 euro in meno. Niente scalino, dunque, tutto in salita. Le parti sociali storcono il naso, ma Meloni tira dritto assicurando: “Ci saranno altre iniziative”.

Bonus 150 euro allo stralcio: Meloni “cancella” Mario Draghi

Quindi non tutto è finito. Restano ancora determinati incentivi (come il Superbonus) fino al 31 dicembre prossimo. Poi si vedrà. Occorre vederci chiaro perchè Meloni assicura il pressing sul divario tra domanda e offerta di lavoro: il famoso “Più assumi, meno paghi”. La realtà racconta di consumatori smarriti e spaventati dai rincari: non basta il taglio dell’IVA ed eventuali sgravi. Occorre far girare l’economia.

Tetto al contante
Il Presidente del Consiglio stralcia il bonus (Screenshot Google)

L’innalzamento del tetto al denaro contate è parso solo un anticipo: servono contromisure forti. Il Presidente del Consiglio ha promesso di non lasciare indietro nessuno, motivo per cui lavorare resta l’unico imperativo: prima devono iniziare le grandi manovre a Montecitorio. Il 31 dicembre rappresenta il primo grande campanello d’allarme per questa Legislatura, prima di allora dovranno esserci i mezzi che avrebbero giustificato la necessità di togliere quello che, fino a poco tempo fa, era un incentivo nelle tasche degli italiani.

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