L’allarme per contaminazione da Listeria ha portato i Nas ad intervenire in un maxi sequestro. Chiuse 23 aziende alimentari che producevano cibi scaduti.
L’intervento dei Nas su 23 imprese produttive e commerciali ha portato al sequestro di quattordici tonnellate di cibi ritenuti irregolari, per un valore commerciale di circa 327.000 euro. Il maxi sequestro è stato effettuato dal Comando carabinieri per la Tutela della Salute e del Ministero della Salute. L’azione dei carabinieri rientra nella campagna di controlli che sta interessando tutta l’Italia dopo i casi di contaminazione di Listeria che si sono susseguiti negli ultimi mesi.
L’esito della campagna controlli ha così portato alla chiusura o sospensione di ben 23 aziende, il cui valore economico ammonta ad oltre 7 milioni di euro. Negli ultimi mesi i casi di intossicazione da Listeria connessi al consumo di alimenti crudi o poco cotti sono stati molti. Per esempio i 6 decessi avvenuti per colpa dei würstel contaminati.
Ma non solo, l’allarme è scattato anche per diversi altri prodotti alimentari: è il caso dei tramezzini al salmone e maionese, così come i pancake al cioccolato, le gallette di riso contaminate e la fontina, solo per citarne alcuni. I controlli effettuati dai Nas sono finalizzati a verificare la corretta gestione in materia di sicurezza ed igiene delle imprese produttive di alimenti di origine animale.
I Nas hanno ispezionato ben 1.095 aziende addette alla lavorazione e alla trasformazione di alimenti maggiormente esposti alla contaminazione da batterio Listeria. Tra questi cibi, quelli maggiormente soggetti a contaminazione sono risultati i würstel, gli insaccati con stagionatura breve e altri prodotti simili. Non solo, nell’occhio del ciclone anche i prodotti caseari a limitata maturazione e quelli di gastronomia con farcitura fresca – in modo particolare tramezzini e panini.
Nel totale delle indagini effettuate il 30% delle aziende, ovvero 335 strutture sono state accertate irregolarità. Gli operatori di settori segnalati all’Autorità giudiziaria e sanitaria sono 310. Mentre 541 risultano essere le violazioni penali e amministrative contestate, per un valore economico che supera i 365 mila euro.
Dai controlli effettuati dai Nas sono state riscontrate criticità importanti come l’uso di materie prime scadute e in cattivo stato di conservazione. In modo particolare si contesta la mancata applicazione delle procedure preventive di autocontrollo e tracciabilità degli alimenti.
La non tracciabilità dei cibi è un reato grave poiché non permette di individuare l’origine degli alimenti e dunque, in un caso di intossicazione, non poter bloccare i prodotti alla fonte.
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