Regina Elisabetta, un’anima Rock | L’ultimo saluto di Mick Jagger: “Quel retroscena sull’inno”

Regina Elisabetta, il Rock nella sua vita: un’anima regale che sapeva esaltarsi anche con la buona musica. Parola di Mick Jagger.

Regina Elisabetta, un addio che ha commosso il mondo. La morte della sovrana sconvolge anche chi non è necessariamente inglese, poiché l’incedere e il garbo della donna hanno scandito numerose epoche: 96 e la sicurezza di esserci sempre. Di stare bene, almeno in apparenza, e salvare la faccia persino quando tutto sembra andare male. Poco tempo fa, in occasione del Giubileo di Regno, chiunque ha voluto rendere omaggio a una figura iconica sul piano politico, istituzionale e sociale.

Mick Jagger Rolling Stones
L’ultimo saluto di Jagger alla Regina (Screenshot)

Dieci giorni di lutto nazionale in Inghilterra sono il giusto contraltare a una vita da protagonista, al netto di scandali e mezze verità: ancora “vivo” il tumulto per la morte di Diana con tante cose non dette e qualche complicità celata. Pezzi di vita che la Regina porterà con sé. Chiaroscuri, ma anche tanto splendore: 15 Premier vissuti, da Churcill a Truss, passando per Johnson, l’interesse per l’ambiente, lo sport e la musica.

Regina Elisabetta, la passione per il Rock: retroscena sull’inno

Proprio con quest’ultima la Regina aveva un rapporto speciale: il suo volto è stato fra i più usati dai gruppi Rock. Sex Pistols, Rolling Stones, The Who, Kiss, Black Sabbath. Tutti, in qualche maniera, hanno attinto dall’animo poliedrico e coinvolgente di Sua Maestà. Basti pensare all’inno inglese: “God Save the Queen”.

Regina Elisabetta Mick Jagger
Sua maestà e l’incontro con il frontman dei Rolling Stones (ANSA)

Dio salvi la Regina, modificato proprio per rendere omaggio alla donna. Con Carlo III tornerà ad essere “Good save the King”, anche se nessuno era abituato a sentirlo così. Da quasi un secolo. A rinfrescare la memoria agli appassionati ci ha pensato Mick Jagger.

L’incontro con Mick Jagger

Il leader dei Rolling Stones ha raccontato, in un accorato commiato, come la Regina abbia caratterizzato la propria vita: “Mi ha sempre accompagnato dall’infanzia”, scrive. La sua era un’anima aperta al confronto: “Quando l’ho incontrata – racconta – ho trovato una donna moderna in grado di comprendere il mondo. Appena abbiamo iniziato a parlare, fece capire subito che conosceva le canzoni”.

 

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Insomma una persona tutt’altro che fuori dal tempo: fuori causa, forse, siamo noi che dovremmo – chi più, chi meno – abituarci all’assenza di una figura che sarà ugualmente eterna poiché popolerà i libri di storia. Magra consolazione, al netto dello sgomento di una rockstar che non dovrebbe ormai più sorprendersi per nulla, invece si ritrova a piangere di commozione come un giovane qualunque affascinato dalla grandezza senza tempo di quella che resta una “madre ideale” di tutti gli inglesi e non solo.

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