Robinho, mandato di arresto internazionale per l’ex calciatore accusato di violenza sessuale

Inviata stamani la richiesta da parte della Procura di Milano al Ministero di Grazia e Giustizia la richiesta di estradizione e il mandato d’arresto internazionale per l’ex calciatore del Milan Robinho, accusato di violenza sessuale di gruppo

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Robinho condannato per violenza sessuale: mandato d’arresto internazionale

Condannato in via definitiva a 9 anni di carcere con l’accusa di violenza sessuale di gruppo ai danni di una ragazza 23enne di origini albanesi nel 2013, per l’ex attaccante del Milan Robinho ora, la Procura di Milano invia la richiesta di estradizione al Ministero di Giustizia oltre che al mandato di arresto internazionale.

La vicenda, accaduta in una notte del 22 gennaio 2013, ha avuto grande clamore per la crudeltà dei fatti subiti alla donna in un locale di Milanese da Robinho in compagnia di altre persone.

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Robinho, arriva il mandato di arresto internazionale con l’accusa di abuso sessuale

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Robinho, violenza sessuale di gruppo richiesta estradizione

Gli atti a carico dell’ex calciatore del Milan, Robson de Souza Santos, in arte Robinho e del suo amico Roberto Falco, complice di aver abusato sessualmente di una ragazza 9 anni fa sono stati firmati stamani dal pm Adriana Blasco.

Robinho e l’amico Roberto Falco sono attualmente in Brasile. Anche se è stata inoltrata la richiesta di estradizione a carico di entrambi, pare, però, scontato che i due non saranno consegnati alla giustizia perché la Costituzione brasiliana non consente l’estradizione dei propri cittadini.

Robinho era stato condannato a scontare 9 anni di carcere per la violenza sessuale di gruppo. I giudici della Cassazione avevano confermato la condanna della Corte di Appello di Milano nel dicembre 2020 nei confronti dell’ex calciatore.

La notte di quel 22 gennaio 2013, l’abuso sessuale si sarebbe consumato all’esterno di una discoteca della città meneghina quando Robinho in compagnia di altre persone accerchiarono una ragazza per poi aggredirla e commettere la violenza. Dalle indagini era emerso che la violenza era stata consumata dall’ex attaccante rossonero, con altre 5 persone, 4 delle quali non risultarono rintracciabili.

 

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