Covid oggi, bollettino Italia: 93.157 nuovi casi e 375 morti. Positività 11%

Il Ministero della Salute ha diramato il consueto bollettino con i dati Covid in Italia oggi 5 febbraio 2022. Il punto sui nuovi casi di contagio, le terapie intensive, i decessi e il tasso di positività. L’aggiornamento. 

Gli effetti della variante Omicron e Delta, la curva del contagio Covid in Italia è in discesa. Come ogni giorno il Ministero della Salute aggiorna i dati della pandemia nel nostro Paese. Oggi sono 93.157  nuovi casi. I tamponi sono 846.480 (ieri 884.893), compresi i test rapidi. La percentuale di positivi è all’11% (ieri 11,24%). Le persone in terapia intensiva sono 1.411 (-29), quelle nei reparti ordinari 18.615 (-385). I decessi totali, dopo alcuni riconteggi, arrivano a 148.542. Il numero dei positivi dall’inizio della pandemia, compresi morti e guariti, sale a 11.542.793. I guariti sono 9.265.70I.

Il calcolo del numero dei morti quotidiano per Covid-19 in Italia, da molti giudicato troppo alto e quindi bisognoso di una revisione nel metodo, “deve restare così com’è perché è importante ai fini statistici avere uno ‘storico’ standardizzato. Se si cambia il meccanismo di classificazione, infatti, si perde tutta la storia della malattia, ma si dovrebbe ampliare la descrizione della casistica, aggiungendo delle informazioni supplementari che distinguano e fotografino meglio il singolo decesso e l’impatto della malattia“. Queste le parole del virologo Fabrizio Pregliasco all’Adnkronos Salute.

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Bollettino Italia, oggi 5 febbraio. I dati

Fare luce sulle origini del Covid. Il direttore dell’Organizzazione mondiale per la Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus ha discusso con il premier cinese la necessità di una “più forte collaborazione” nello stabilire da dove sia venuto il Coronavirus.

I dati dei decessi andrebbero rivisti

Il tasso dei contagiati scende molto lentamente ma il numero delle vittime di Covid, anche rispetto all’Europa, resta incredibilmente alto. Oscilla tra i 300 e oltre 400 decessi da troppi giorni ormai. Ma rispetto alla seconda ondata non c’è squilibrio“. Ad affermarlo all’Adnkronos Marco Roccetti, ordinario di Scienza dei dati all’Università di Bologna, secondo il quale andrebbe rivista la metodologia del conteggio dei decessi nel suo complesso.

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