500 euro di bonus e vaccini: la nuova truffa nei messaggi WhatsApp

Vaccini, un bonus di 500 euro da riscuotere se ti sei immunizzato contro il Covid: la nuova truffa che circola nelle chat di WhatsApp. Ecco come funziona.

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500 euro di bonus e vaccini: la nuova truffa nei messaggi WhatsApp

Un messaggio WhatsApp ricevuto da un amico, il vaccino anti Covid e un inesistente bonus offerto dal Ministero della Salute a chi si è sottoposto a inoculazione. Sono questi gli ingredienti della nuova truffa messa in piedi, come spesso accade, per sottrarre dati sensibili alle persone meno attente. Si comincia con un messaggio ricevuto da un contatto reale che informa il ricevente del fantomatico premio. “Ciao, ho appena saputo che il Governo ha appena approvato un bonus di 500 euro per chi riceve una dose di vaccino anti-Covid, al fine di aumentare il tasso di vaccinazione. Se ti sei già vaccinato richiedi qui il tuo bonus di 500 euro”.

Il messaggio è seguito da un link che rimanda a una falsa pagina del Ministero della Salute. Ovviamente per riscuotere il finto bonus sarà necessario inserire i propri dati in un form: tra quelli richiesti, le coordinate bancarie e il numero di cellulare. Si tratta del meccanismo più comune delle truffe tramite phishing con cui i malintenzionati riescono entrare in possesso di informazioni sensibili, utilizzate molto spesso per sottrarre soldi o prosciugare il credito telefonico attraverso servizi in abbonamento.

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La seconda truffa: il messaggio dal Direttore dei Carabinieri

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La seconda truffa: il messaggio dal Direttore dei Carabinieri

Una seconda truffa sta circolando in rete: questa sfrutta il più tradizionale tramite della mail. Un messaggio inviato dal fantomatico Direttore dei Carabinieri Edoardo Gordon. Il testo contiene un indirizzo di Berna, in Svizzera. La mail informa il ricevente di essere oggetto di diversi provvedimenti giudiziari per reati gravi quali pedopornografia e pedofilia.

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All’interessato viene chiesto di rispondere al messaggio con delle “giustificazioni” alle accuse pesantissime mosse, prima che venga messo a conoscenza il Tribunale Giudiziario. Niente di reale ovviamente. Si tratta solamente dell’ennesimo tentativo di sottrarre informazioni a persone che facendosi  prendere dal panico abboccano alla truffa comunicando anche dati sensibili.

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