Parlamento europeo, il dem Benifei a Free.it, “Una nuova leadership per nuove sfide. Dovremo…”

Dopo l’elezione della nuova Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, a Strasburgo si deve ripartire. Un nuovo assetto, anche dopo la morte improvvisa di David Sassoli, per un nuovo percorso e nuove sfide. In ESCLUSIVA al quotidiano online, Free.it , le parole di Brando Benifei, europarlamentare e capo della delegazione dei democratici.

Parlamento europeo, il dem Benifei a Free.it, Una nuova leadership per nuove sfide. Dovremo…

Roberta Metsola è la nuova Presidente del Parlamento europeo e con lei si avvia una nuova fase, tra Strasburgo e Bruxelles. E con la nomina, oggi, dell’eurodeputata campana Pina Picierno a vice presidente, si completa il quadro di un’Europa più donna e più giovane. Cosa comporterà questo nelle decisioni e delle politiche europee. In ESCLUSIVA al quotidiano online, Free.it , le parole di Brando Benifei, europarlamentare e capo della delegazione dei democratici.

Che Europa sarà alla guida di Roberta Metsola?

“Penso che l’Europa che dobbiamo costruire nei prossimi due anni e mezzo sia quella in grado di rispondere positivamente alla sfide che pone il momento di partenza post pandemia. La fase è diversa ora, nonostante il Covid sia ancora una realtà. Ma stiamo cercando una nuova normalità. Il Parlamento europeo dovrà continuare, come ha saputo fare con Sassoli, a essere protagonista di questo lavoro. Penso che la nuova presidente Metsola ieri abbia detto parole incoraggianti. Nel senso che ha parlato chiaramente della necessità di tenere fuori e lontani dalle stanze le decisioni le forze nazionaliste anti europee. Ha ha fatto riferimento in maniera chiara alla necessità di difendere lo Stato di diritto”.

Quali sono le prossime sfide  del Parlamento europeo?

“Credo che il Parlamento europeo dovrà essere molto attivo e impegnato. E ritengo anche che ci sia bisogno di quella capacità, che aveva Sassoli e che la nuova presidente dovrà dimostrare di avere, di costruire una forte unità del Parlamento intorno alle battaglie per la sua voce e la sua sovranità. Oggi, ad esempio, è risuonato il tema di una maggiore capacità di iniziativa legislativa del Parlamento europeo. Ne ha parlato anche il presidente Macron nella presentazione del suo semestre di Presidenza. E Io credo che anche questo sia un tema, cioè il tema delle riforme della democrazia europea, con un Parlamento europeo che sia più forte. Con una Commissione europea capace di agire con più celerità e un Consiglio che non sia il luogo dei veti e del rallentamento dell’azione dell’Europa”.

Quali sono i prossimo temi in calendario?

“Nei prossimi giorni ci sarà la Plenaria con la conferenza sul futuro dell’Europa. E in quell’occasione parleremo proprio dell’impegno per costruire un’Europa adatta alle sfide che sta già vivendo. Non dico sfide del futuro, ma soprattutto del presente: la lotta al cambiamento climatico, i cambiamenti geopolitici. Pensiamo a tutte le nuove questioni che stanno avvenendo ai nostri confini. C’è assolutamente bisogno di un parlamento forte. E spero che sia anche l’impegno della Presidente che, come ho detto, è partita con parole chiare sulla necessità di portare avanti l’eredità di Sassoli. E, dunque, anche noi faremo tutti la nostra parte nella logica di un di un impegno che sia davvero per un’Europa adeguata alle aspettative dei cittadini”.

Che ricordo ha di David Sassoli? Si riusciranno a portare avanti i suoi valori?

David Sassoli è stato un maestro del Parlamento per tanti di noi che eravamo nuovi. Mi riferisco al 2014, quando lui da vicepresidente è stato un riferimento proprio per capire come poter svolgere un ruolo utile, come incidere nel lavoro parlamentare. Ma è stato poi soprattutto una persona di grande capacità umana, in grado di far dialogare le persone, di dare anche un senso di vicinanza della politica e delle istituzioni. E’ stato capace di fare le sue battaglie, rimanendo sempre una brava persona, che non è scontato. Ci ha lasciato un insegnamento di qualità, come leader politico e come uomo. A me ha lasciato molto e ci impegneremo per portare avanti i suoi valori”.

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Parlamento europeo, il dem Benifei a Free.it, “Non possiamo girarci dall’altro lato”

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Sulla questione migratoria, che cosa farà l’Europa con Paesi come la Polonia, l’Ungheria, che violano le norme europee? Ma anche con la Bielorussia, per esempio…

“Penso che il Parlamento europeo debba continuare a chiedere che il Consiglio non si giri dall’altra parte di fronte a quello che sta accadendo. La situazione non è risolta e ci sono migliaia di persone ancora in una condizione di sofferenza inaccettabile. Ritengo che sia una di quelle questioni in cui la voce proprio del Parlamento europeo deve rimanere molto forte, perché altrimenti la vita di queste persone che soffrono ai confini dell’Europa rischia di sparire dall’agenda politica. E invece noi dobbiamo chiedere di fare pressione, con tutti gli strumenti anche di blocco delle risorse”.

Cosa può fare l’Europa, nello specifico?

“Per esempio lavorare per ottenere dalla Polonia un trattamento umano e rispettoso delle convenzioni internazionali nei confronti di queste persone. Perché queste persone sono state portate ai confini dell’Europa come strumento di ricatto da Lukashenko, il dittatore bielorusso. Ma noi non possiamo rispondere come europei alla stessa maniera di questo autocrate. Abbiamo bisogno di dare invece il segno concreto che per noi gestire questa situazione non può essere un’emergenza improponibile ma qualcosa che è assolutamente affrontabile. Con il rispetto dei diritti umani e con la solidarietà fra i paesi europei. Credo che su questo solco il nostro lavoro debba proseguire e essere assolutamente incisivo. E non fermarsi, perché abbiamo ottenuto alcuni risultati ma ancora c’è una situazione di grande di grande emergenza”.

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