Il Kazakistan soffre l’aumento dei costi dell’energia e il Paese sprofonda in una protesta alquanto forte. Nel frattempo il governo locale cade in pochissimo tempo e in alcune città si proclama lo stato di emergenza.
C’è grandissima tensione in Kazakistan dopo le dimissioni del governo accettate dal presidente. Nel Paese salgono le proteste causate dall’aumento dei prezzi dell’energia. Kassym-Jomart Tokayev ha accettato le dimissioni del primo ministro Askar Mamin, in particolare dopo quanto accaduto per le strade di varie città del Kazakistan.
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Le rivolte popolari contro il caro bollette evidenziano una sofferenza del Paese piuttosto grande, specialmente in seguito ai costi lievitati nel giro di pochissimo tempo. Il presidente del Kazakistan è stato quindi costretto a licenziare il governo con la speranza di evitare i disordini già accaduti.
Nella provincia occidentale di Mangystau e nella città di Almaty, il presidente Jomart Tokyayev ha imposto lo stato di emergenza. La decisione è stata presa in seguito alle proteste che hanno coinvolto migliaia di cittadini, scesi in piazza per chiedere le dimissioni del governo. Tra i manifestanti anche diversi detenuti evasi durante le proteste.
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Le forze dell’ordine avrebbero utilizzato lacrimogeni e granate stordenti con l’obiettivo di dispendere i circa 5mila manifestanti che stavano aumentando con il passare dei minuti, così come riportato da un giornalista dell’Afp presente ad Almaty. Strade sempre più colme di persone e clima incandescente. Ecco intanto un video che mostra le tantissime persone presenti in strada per opporsi all’aumento dei costi dell’energia.
Il sindaco di Almaty Bakytzhan Sagintayev attraverso il canale Telegram ufficiale ha dichiarato che dopo i disordini e le azioni estremiste l’intervento delle forze militari hanno riportato calma e pace in città. Inoltre nella nota si legge come le forze dell’ordine avrebbero il pieno controllo della situazione.
Si fanno sempre più violente le proteste contro il rincaro delle bollette in Kazakistan. Ad Almaty i manifestanti hanno assaltato e incendiato l’edificio del Comune. Ad Aktobe diverse decine di cittadini hanno preso d’assalto il municipio e non trovando opposizione da parte delle Forze dell’Ordine, che anzi si sono schierate con loro, sono riusciti a occuparlo.
Il sito Orda.kz riferisce che la Polizia si sta rifiutando di arrestare i manifestanti: “La Polizia di Aktobe ha detto di essere dalla parte della gente. Sono circa mille i manifestanti davanti alla sede del Comune e intonano slogan sulla polizia che li sostiene”, si legge sul portale.
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