Atleti No vax, c’è lo stop del Governo: l’annuncio di Costa

“Gli atleti No vax non posso più giocare”, ha spiegato a Radio Punto Nuovo il il sottosegretario al Ministero della Salute Andrea Costa. “La pandemia ha dimostrato grande dinamicità, non possiamo permetterci di vanificare i sacrifici che facciamo da due anni”.

atleti no vax
Atleti No vax, c’è lo stop del Governo: l’annuncio di Costa

Il mondo dello sport accelera verso l’obbligo vaccinale. La crescita costante del numero dei contagi ha obbligato il Governo a una nuova stretta che coinvolge atleti professionisti e non. Gli atleti no vax non possono più giocare. La pandemia ha dimostrato che ha una grande dinamicità e non possiamo permetterci di vanificare i sacrifici che facciamo da due anni, ha spiegato a Radio Punto Nuovo il sottosegretario al Ministero della Salute Andrea Costa.

Attualmente gli atleti possono accedere agli impianti previa vaccinazione, guarigione dal virus o con tampone negativo, ma con questo giro di vite sarà impossibile accedere a campi, palestre e spogliatoi. Dal 10 gennaio sarà necessario il Super Green Pass per accedere agli impianti.

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Atleti No vax, dal 10 gennaio Super Green Pass per accedere agli impianti

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Atleti No vax, dal 10 gennaio Super Green Pass per accedere agli impianti

“Ci sono le condizioni per rivedere il protocollo del calcio, prosegue il Sottosegretario alla Salute Andrea Costa. “Le misure approvate ieri per la quarantena vanno già a gestire meglio quelli che sono i contatti con i positivi. E’ l’inizio di un percorso per migliorare”.

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Sulla decisione di limitare al 50% la capienza degli stadi: “Ci auguriamo che anche negli stadi ci sia un’assunzione di responsabilità. Si vedevano troppi tifosi senza mascherina. Stiamo chiedendo un ulteriore sacrificio a tutti. Altri Paesi europei hanno preso provvedimenti più severi ma noi riteniamo che la riduzione al 50% possa bastare. Serve il rispetto delle regole. Allo stadio si va solo se vaccinati o guariti, con il semplice tampone non si può già dal precedente provvedimento. Con quello di ieri abbiamo dato una distanza netta tra chi si vaccina e chi decide di non farlo, conclude

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