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Natale 2021, al via i sequestri: allarme del pesce a Civitavecchia

Published by
Andrea Desideri

Natale 2021, le feste sono alle porte e l’alimentazione è al centro del dibattito pubblico: cenoni e ricorrenze, ma anche sequestri.

Allarme sequestri, pesce nel mirino (Getty Images)

Natale 2021, l’avvento delle feste porta con sé anche una serie di aspetti contingenti che caratterizzano le abitudini di ogni famiglia: sacro e profano s’intrecciano sotto l’albero, fra chi ricerca lo spirito e chi nutre, inevitabilmente, il corpo. Raccoglimento e mangiate, preghiera e pasti.

In questa dicotomia perenne fra laicità e religione, la tavola resta dettaglio imprescindibile e unanime in grado di coniugare l’uno e l’altro in attesa di tradizioni, rituali e scambi di affetto e intimità. La cornice ideale anche, purtroppo, per chi vuole lucrare. Specialmente sul piano alimentare c’è poco da fare: le festività natalizie sono – per l’appunto – un’occasione ghiotta per le agromafie e l’illegalità. I sequestri alimentari come testimonianza di malaffare attorno alla semplicità delle famiglie. A Natale siamo tutti più buoni, assioma rivedibile secondo le ultime stime.

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Natale 2021, sequestri al via: allarme pesce, i dati

Allerta per i prodotti ittici (Getty Images)

L’allarme parte da Civitavecchia: nel mirino – c’era da aspettarselo – il pesce. Merce di scambio a peso d’oro dal potere d’acquisto rilevante perchè, tra Natale e Capodanno, non si mangia altro. In particolare alla Vigilia: il 24 chiama a raccolta tutto il mercato ittico nazionale e le zone del Lazio – come Civitavecchia, ma anche Ostia e Sabaudia – sono prese d’assalto.

Le scorte di pesce da varie parti d’Italia, con richiami all’Europa: non sempre la legalità fa da padrone. Per questo la stretta. Nella fattispecie i controlli riguardano diverse attività commerciali, sia all’ingrosso che al dettaglio, di prodotti ittici: sequestrati – solo in questi giorni – 15 mila esemplari di ricci di mare ancora vivi. Prontamente ributtati in mare. Anche Terni e Viterbo attenzionate, con particolare mira alla pesca di frodo: abitudine malsana che impera anche al tempo della pandemia. 42 mila euro di beni sequestrati e più di 6 tonnellate di pesce, elevate le sanzioni amministrative. Il lato oscuro del Natale si cela sotto il tavolo.

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