Perchè il vaccino Valneva è diverso dagli altri

Vaccini anti-Covid, novità in arrivo nel 2022. Sarà molto probabilmente disponibile anche un siero molto differente rispetto a quelli in uso attualmente. Si tratta del ‘VLA2001’, realizzato dall’azienda franco-austriaca Valneva.

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Perchè il vaccino Valneva è diverso dagli altri

E’ in arrivo ‘VLA2001’, vaccino contro il Covid-19 progettato dalla casa farmaceutica franco-austriaca Valneva. Ha alcune grosse differenze con tutti gli altri vaccini finora progettati al fine di combattere l’infezione da Sars-Cov-2.  Potrebbe dunque essere una buona arma per convincere molti degli scettici rispetto alla vaccinazione con tecniche come l’RNA messaggero, alla base di vaccini come quello di Pfizer o Moderna.

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I vaccini finora prodotti infatti, sulla scorta delle tecniche tipicamente usate in ogni tipo di siero vaccinale, inseriscono una piccolissima dose di virus nel corpo ricevente al fine di stimolare la risposta del sistema immunitario. ‘VLA2001’, al contrario, agisce in maniera contraria.

Covid, nel 2022 arriva vaccino Valneva. Perchè è differente dagli altri

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Covid, nel 2022 arriva vaccino Valneva. Perchè è differente dagli altri

Il siero di Valneva funziona infatti a ‘virus inattivato’, tecnologia comunque capace di stimolare la risposta immunitaria. Contiene inoltre due ‘adiuvanti‘ che stimolano ulteriormente il sistema immunitario a reagire all’infezione. Una volta inoculato, il sistema immunitario del corpo ricevente riuscirà comunque a percepire il virus come estraneo e a iniziare dunque una produzione di anticorpi. In caso di successiva infezione, l’organismo saprà essere dunque in grado di riconoscere il virus e combatterlo.

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VLA2001‘ dovrebbe arrivare in Italia nel 2022, dato che l’Unione Europea ha annunciato l’acquisto di 27 milioni di dosi per l’anno prossimo. Dosi che potranno essere utilizzate una volta finito l’iter di approvazione da parte dell’azienda, entro il primo trimestre del prossimo anno. Dall’anno prossimo saranno disponibili su larga scala anche i farmaci antiretrovirali di Merck e Pfizer, che se prese entro i primi giorni del contagio possono evitare conseguenze gravi della malattia in circa il 90% dei casi.

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