Patrick Zaki, finalmente libero ma non assolto: sentenza a Febbraio

Patrick Zaki non è stato assolto ma verrà scarcerato tra stasera e domani mattina. Si è tenuta oggi, a Mansoura in Egitto, la terza udienza del processo a carico dello studente dell’Università di Bologna accusato di false informazioni e detenuto in carcere da 22 mesi.

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Patrick Zaki, finalmente libero ma non assolto dalle accuse: la situazione

E’ durata pochi di minuti la terza udienza del processo a carico di Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna accusato della diffusione di false informazioni tramite articoli giornalistici e detenuto in prigione da 22 mesi. Minuti lunghi un’eternità per il trentenne attivista, minuti che dopo 668 giorni di rinvii sanciscono il ritorno a una vita libera.

Zaki “non è stato assolto” ma verrà rilasciato dal carcere tra stasera e domani mattina. Tornerà in libertà, dunque, ma senza assoluzione: il giovane dovrà comparire nuovamente davanti alla Corte il 1 febbraio. In aula erano presenti, come è sempre accaduto fino a oggi, i rappresentanti diplomatici dell’Ambasciata italiana al Cairo e diversi colleghi delle Ambasciate di Paesi alleati.

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Patrick Zaki, il 1 febbraio la prossima udienza del processo

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Patrick Zaki, il 1 febbraio la prossima udienza del processo

Il 1 febbraio Patrick Zaki dovrà comparire di nuovo davanti alla Corte per una nuova udienza del processo. “Abbiamo appreso che la decisione è la rimessa in libertà ma non abbiamo altri dettagli al momento”, ha spiegato all’Ansa l’Avvocato Hoda Nasrallah.

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Alla base del procedimento penale nei confronti del giovane attivista c’erano tre articoli giornalistici sulle persecuzioni subite dai cristiani in Egitto. Negli ultimi mesi le accuse erano cadute quasi tutte, l’unica rimasta in piedi era quella relativa alla diffusione di notizie false, per cui Zaki rischiava 5 anni di carcere.

Amnesty International Italia: “Speriamo sia primo passo verso assoluzione”

“Un enorme sospiro di sollievo perché finisce il tunnel di 22 mesi di carcere. Speriamo che questo sia il primo passo per arrivare poi a un provvedimento di assoluzione. Queste le parole del portavoce Amnesty International Italia Riccardo Noury all’Ansa. “L’idea che Patrick possa trascorrere dopo 22 mesi una notte in un luogo diverso dalla prigione ci emoziona e ci riempie di gioia. In oltre dieci piazze italiane questa sera scenderemo con uno stato d’animo diverso dal solito e più ottimista, conclude Noury.

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