Miriam Leone, l’attrice italiana presenta l’ultimo film dei Manetti Bros Diabolik insieme a Luca Marinelli e Valerio Mastandrea.
Se ieri sera il personaggio doveva essere Ibrahimovic, la Domenica di Che Tempo Che Fa ha visto rubare la scena – per così dire – allo svedese da una folta chioma bionda: non era quella di Filippa Lagerback, con cui il centravanti ha scherzato dato che sono anche conterranei, ma quella di Miriam Leone che ha presentato (insieme a Luca Marinelli e Valerio Mastandrea) Diabolik.
L’ultimo film dei Manetti Bros è in uscita al cinema il 16 Dicembre dopo un importante periodo di attesa causa pandemia: adesso ci siamo, la creazione dei due fratelli registi sta per venire alla luce, dopo la presentazione incoraggiante alla Festa del Cinema di Roma, e l’ex Miss Italia ne è parte integrante.
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L’attrice siciliana veste i panni di Eva Kant, ha cambiato colore di capelli per l’occasione: i suoi occhi celesti, tuttavia, restano penetranti. In grado di bucare lo schermo, ma la differenza la fa quel che dice – dentro e fuori dal set – perchè riesce a dare una prospettiva diversa a ogni sua scelta.
È arrivata a quel momento della carriera in cui può permettersi di scegliere un progetto: “Il personaggio di Eva Kant è molto importante anche perchè non è un satellite di Diabolik, è un pianeta anche lei, protagonista creata dalla mente di due donne”, ha dichiarato l’attrice da Fazio. Ruoli, quelli scelti dalla Leone, che hanno anche una discreta importanza sociale: dall’action alla commedia passando per il dramma, non fa differenza. Il denominatore comune resta la determinazione, sua e dei personaggi che interpreta.
Non solo film, ma anche serie: la ricordiamo nella saga di Stefano Accorsi 1992, all’ombra di Tangentopoli la Leone interpreta un personaggio controverso ma ugualmente importante poiché rappresenta maschere e tentazioni di un mondo effimero che diventa reale non appena viene dato un confine ai compromessi. La sua maschera li valica in maniera rischiosa e irriverente con alternanza come fossimo al cospetto di una danza, il sottile filo fra bene e male attraverso le sfumature di una vita.
Al cinema, oltre a Diabolik, la vediamo in “Marilyn ha gli occhi neri” o “Fai bei sogni” e “Metti la nonna in freezer”. Senza contare “In guerra per amore” o “La scuola più bella del mondo”. Tasselli di un mosaico in evoluzione costruito con merito che ne fanno, attualmente, uno dei volti più poliedrici e talentosi della settima arte italiana. Il futuro è ancora da scrivere, ma Miriam Leone si avvia ad essere ulteriormente una conferma con una drammaturgia piena di dettagli e sfumature.
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