Aborto, in Polonia forti proteste: cosa sta succedendo

La Polonia scende di nuovo in piazza contro il divieto totale di aborto. Migliaia i manifestanti per le strade di Varsavia e anche di altre città.

Migliaia di persone in piazza contro la normativa sull’aborto in Polonia

Sono oltre 80 le manifestazioni che si sono tenute tra le vie delle città sparse in tutta la Polonia. La protesta è partita per commemorare una giovane 30enne in attesa da 13 settimane, morta il 22 settembre 2021 a causa di uno shock settico. La giovane Jolanta Budzowska sarebbe deceduta in seguito alla morte del piccolo in grembo.

LEGGI ANCHE >> Patrick Zaky, l’annuncio della famiglia: “Trasferito in un nuovo carcere”

Il feto non aveva alcuna possibilità di sopravvivenza, ma nonostante questo però, i medici non avrebbero deciso per il parto indotto. Dopo la perdita totale del liquido amniotico si sarebbe attesa la morte del piccolo, successivamente sarebbe invece sopraggiunta per una infezione anche quella della 30enne. Il caso ha scosso l’intero Paese, da qui le forti proteste di piazza.

Polonia chiede l’aborto, forti le proteste in decine di piazze

 Secondo la denuncia della famiglia, nonché quella di numerose organizzazioni, Jolanta si sarebbe potuta salvare con un intervento chirurgico. L’avvocato della famiglia ha nel frattempo scritto sui social un messaggio. “I medici hanno atteso la morte del feto. Il feto è morto, la paziente è morta“, si legge su Twitter. La nuova normativa, con tanto di sentenza emessa a ottobre 2020, reputa l’aborto un crimine, anche quando il feto ha un’alta probabilità di nascere con una grave malattia o con poche speranze di vita.

LEGGI ANCHE >> Volo dal Marocco, atterraggio d’emergenza alle Baleari per presunto malore: passeggeri in fuga

Nel frattempo due medici sono stati sospesi ed è stata al contempo avviata un’inchiesta sul caso di Jolanta Budzowska. I media polacchi hanno parlato della prima donna morta a causa di questa nuova normativa. In piazza sono scese migliaia di persone per omaggiare la donna morta a Pszczyna. Intanto Terry Reintke, vicepresidente del Greens/Efa al Paramento Europeo, ha scritto un messaggio toccante su Twitter che punta a tutelare chi è muore a causa dell’aborto.

Impostazioni privacy